domenica 29 dicembre 2013

Risposte.

Le risposte arrivano nel momento esatto in cui smetti di cercarle.
Arrivano. Sempre. 
Forse smetti di cercarle perchè non ha più importanza,perchè hai imparato a fare senza.
Proprio come un ex fidanzato che torna quando tu ti sei appena rialzata e ricominci una vita senza la sua mancanza.
E' stato così per me.

In questi anni di psicoanalisi,ricoveri e drammi, ho cercato continuamente la risposta al "Perchè sto male? Che cosa ho che non va? Sono pazza?".
No,non sono pazza. Ma si, ho paura di diventarlo.
Non erano patologie psichiche quelle si ostinavano a voler curare con mg e mg di psicofarmaci,fino ad assumere dosi da cavallo e continuare comunque a vivere nella sofferenza. 
Ma nessuno mi credeva quando dicevo che non ne traevo beneficio, che mi facevano solo ingrassare e intossicare.
Continuavano ad insistere dicendomi che ero in piena psicosi e per questo volevo smettere la terapia farmacologica.
Indubbiamente ho avuto le mie psicosi,i miei esaurimenti,le mie crisi depressive e anche quelle maniacali. Ciò è fuori discussione. 
Ma i farmaci non funzionavano perchè non c'era niente da curare. 
Perchè il mio non era e non è un disturbo psichico.
Il mio è "solo" un trauma inaccettabile.
Il mio sguardo non era "vuoto", era dissociazione. 
I miei attacchi di panico non erano disturbi d'ansia, erano situazioni che mi provocavano emozioni negative e risvegliavano paure ed io tremavo e non volevo essere toccata perchè avevo paura.
La mia bulimia non era il capriccio della quindicenne che vede il suo corpo cambiare: era,ed è, violentarmi con il cibo e poi vomitare lo schifo.
Il mio tagliarmi non era un altro punto per raggiungere il 100% dei 9 punti dei criteri diagnostici della personalità borderline,era un dovermi punire per colpe inesistenti ma che mi soffocavano. 
La mia sessualità promiscua non era un divertimento universitario, era il bisogno di un finto calore umano, il seguente abbandono e la sensazione di sporco che mi ostinavo a rivivere.
Le mie dipendenze affettive non erano altro che la ricerca di un affetto in grado di proteggermi.
E le altre dipendenze,quelle più ovvie, erano la comune ricerca di un'evasione,cosa che ho raggiunto anche senza l'uso di sostanze.

Questo l'ultimo nome venuto fuori: Disturbo dissociativo.
Nessuna pillola per curarlo.
Nessun modo per gestirlo.
La testa va. Dove non lo so ma scappo. Nego. Mi nascondo. 
Nella mia bolla buia,nera e senza porte nè finestre mi fermo e trovo lei. La piccola F.
La bambina che nessuno ha mai protetto.

I collegamenti sono sempre di più e arrivano dal nulla. O da input esterni.
Come Dr. House quando ha le sue famose illuminazioni.
Così arrivano i feedback nella parte di me che fa di tutto per ricordare e capire.

Forse se papà non fosse stato impegnato a scoparsi la sua segretaria e mamma depressa per questo, forse si sarebbero accorti che la piccola F. nascondeva un segreto. 

Fare supposizioni a volte mi aiuta,altre volte mi appare totalmente inutile. 
La mia memoria non vuole saperne di collaborare. 
Riesco solo a capire di più il mio corpo e i milioni di malesseri che mi presenta quando il dolore arriva più forte. 
Nelle ultime settimane ho attacchi di nausea che vomiterei qualsiasi cosa ho dentro,organi compresi.
Non arriva da sola ma con tachicardia e capogiri.
Solitamente mi allontano da tutti,se posso esco all'aperto e prendo aria. Passa subito.
Succede principalmente al mattino e poi la sera quando vado a letto. Non importa cosa io abbia mangiato,arriva così puntuale che quando tarda mi pare manchi qualcosa per poter dire che la giornata è terminata.

L'aver subìto questo enorme trauma in un'eta in cui a malapena parlavo, ha realmente intaccato e condizionato tutto nella mia vita. C'è da chiedersi come avrebbe potuto non farlo. 
Io non lo avevo mai pensato. Mi hanno convinta di avere qualcosa di sbagliato, qualcosa che in me non funzionasse, qualche squilibrio chimico.. Come la storia del Disturbo Bipolare. 
Io non ho mai accettato questa diagnosi, non ho mai presentato la domanda di invalidità. Ho sempre pensato che non fosse la diagnosi giusta. Non mi calzava troppo perfetta, non la sentivo. Forse me ne sono convinta con il tempo, con lo stare attenta ai cambiamenti dell'umore.. con profonde depressioni e altrettanto innalzate ondate di energia positiva. Ho accettato, mi sono curata, ho avuto 3 ricoveri a causa di questo.. e anche in questo caso i criteri diagnostici del DSM li soddisfo tutti. Mi sono convinta,una volta sospesi i farmaci (litio+seroquel+xeristar+tavor) di sapere gestire le crisi. Mi impegnavo, mi curavo con metodi alternativi,cosa che tutt'ora faccio, mi imponevo di non abbandonarmi alla depressione, e mi auto-ridimensionavo quando finivo lassù,sopra le righe. 
Eppure mia madre si è sempre battuta sulla questione "sua figlia è malata,dovrà prendere medicine a vita".
Sempre.
Come se sapesse che i miei problemi sono dovuti a qualcos'altro. Come se sapesse che una motivazione valida esiste.
E allora mi chiedo,quanto sa?
Cosa sa?
E se lo sa perchè non mi ha protetta?
Perchè non mi ha consolata?
Perchè mi ha fatto divorare per 20 anni dai mostri che vivono nella mia testa?
Perchè non ha mai accettato che io andassi in terapia o mi ricoverassi?
Che paura aveva?

Io a queste domande non voglio una risposta che so già arriverà proprio per questo. .

C'è qualcosa che non mi torna.
Non mi tornano le motivazioni delle dipendenze dei miei fratelli.
Non mi tornano le questioni di famiglia di quegli anni.
Non mi torna il silenzio quando faccio delle domande.


L'unica cosa che mi torna e che finalmente ha un nome è il mio dolore.










sabato 21 dicembre 2013

Piangi pure piccola F.

S. è tornato. Forse ho già scritto il suo nome per intero qui. Stefano. Un amore grande della mia vita. forse l'unico. Non lo so.
E' tornato dopo circa un mese e mezzo. I tempi dei suoi ritorni si accorciano.
Chissà perchè non mi lascia andare via,chissà perchè non mi prende. 
Ha comprato casa,mi ha chiesto di aiutarlo nell'arredarla. Oggi siamo andati a vederla dopo avermi accompagnato al centro commerciale per gli ultimi regali. 
Sembrava quasi che in quella casa dovessimo viverci insieme per come me la mostrava... 
Poi mi ha abbracciata. Mi ha baciata. Ed io non ho sentito niente.

Ti ho amato così tanto,da starci così tanto male che adesso nemmeno mi importa più.
Aspettavo da anni questo giorno.
Il giorno in cui nell'abbracciarci stretti io non avessi provato altro che niente.

Microchip emozionale formattato.
Scheda vuota.
Vuota dal non volerti più baciare.
Dal respingerti non appena le tue mani hanno iniziato a muoversi. Non più sul mio viso, dietro la nuca,ma sui fianchi, sul seno.
Mi dispiace ma non posso tollerarlo. 
Mi dispiace averti respinto.. vorrei sapessi che cosa mi passa per la testa.

Vorrei portarti con me da D.,farti sedere da una parte ad ascoltarmi... solo così sapresti chi sono davvero.
Quello è l'unico posto io cui posso parlare di quello che mi fa paura. 
Una volta alla settimana posso essere me stessa. 
Una volta alla settimana posso parlare di quello che mi fa stare male, male davvero.
E non è l'amore,non è un rapporto con qualsiasi persona ma è la mia paura di diventare pazza dal dolore.
E' la paura di ricordare che si sovrappone alla voglia di farlo,schiacciandola e allontanando sempre di più il ricordo di quelle maledette,schifose,assassine mani. 
E' la non-rabbia. E il disagio. E' l'odio che ancora riverso su me stessa, su quella povera bambina che non ha MAI fatto niente di male e che è stata..

è stata...

Non riesco a scriverlo.
Sono solo delle semplici lettere. Simboletti su una tastiera bianca.

Schiaccia quelle maledette lettere Francesca. 
Premi questi dannati tasti e scrivilo.


V   I   O   L   E   N   T   A   T   A. 





E' strano come tutto inizi improvvisamente a girare. 
La stanza è una giostra,riesco quasi a vederli i cavalli che girano. Francesca non sale su quella giostra.
Guarda gli altri bambini ridere e salutare i loro genitori.
Francesca non ride.
Francesca non sorride.
Sta immobile,guarda il mondo che gira davanti ai suoi occhi... La giostra si ferma, i bimbi fanno i capricci perchè il loro turno è finito.

Francesca non sale. 

Guarda tutti quei papà e le loro bimbe e abbassa la testa. 
Nessuno la vede. Tutto scorre. 
Ferma. In silenzio. 

Non sente più il suo corpo.. 
Mangia,forse così puoi sentirlo diventare grande,diventare brutto e nessuno vorrà mai più toccarlo. 

Piccola Francesca,piangi pure. 
Dove sono la tua mamma ed il tuo papà?
Chi sono tutti questi  grandi?
Piangi,ti nascondi tra le mani e non vuoi nessuno. Vuoi solo piangere. Piangere. Piangere. Piangere.

Piangere. Piangere. Piangere.



Non sei più nella bolla buia. 
Sei davanti alla giostra,con i cavalli e la carrozza di Cenerentola che girano... 
Girano..

Tutto si confonde.. La realtà si allontana e vedo solo te. 
Qualcuno parla ma non riesco a  capire. 

Perchè piangi così forte? 
Non riesco a sentire altro. 
Non sento più le voci allegre dei bambini,
vedo solo te e il tuo pianto di dolore e disperazione. 

Gridalo quel fottuto nome, sputalo fuori, raccontamelo.
Non capisco cosa dici. 



Piangi, nessuno ti dirà mai più che è sbagliato farlo.
Piangi pure adesso.
Vieni qui, non ti lascio più sola. 





bozza di qualche giorno fa

Non ho più nulla da dire,
i giorni passano...ed io vado avanti per inerzia.
Ansia di fare qualsiasi cosa. Perennemente con la nausea.
Ho paura nel fare qualsiasi cosa. Paura di non riuscire. Paura di fallire.
Mi detesto e più mi detesto e meno riesco a migliorarmi.
Non vorrei mai uscire ma in casa ho attacchi di panico.
Sono fisicamente stanca,non riesco a rilassare il mio corpo in nessun modo se non con sostanze esterne.
Con l'alimentazione va malissimo. Dopo una settimana di digiuno,2 di vomito ora sono nella fase n.3: la fogna.
Sto mangiando troppo e non seleziono particolarmente i cibi perchè,ripeto,sono stanca. Mangio quelllo che capita purchè sia veloce o ancora meglio non abbia bisogno di essere cotto.
Ho ripreso a fare il diario alimentare e a Gennaio andrò dalla nutrizionista.
O meglio,ci dovrei andare ma al momento non ne ho nessuna intenzione.


lunedì 9 dicembre 2013

Alito di gelo

Il freddo arriva all'improvviso in un posto in cui fa caldo,il riscaldamento è al massimo,le finestre chiuse e tra ammalati e operatori ci sono ci circa 20\25 persone.
All'improvviso i brividi. Le mani,la schiena,i piedi,si raffreddano all'improvviso. 
Si dice che quando succede è perchè l'anima di un morto ci è passata accanto. 
Forse. Con tutte le persone che muoiono in quel posto... 
O forse sono gli scherzi di un disturbo alimentare,della stanchezza,dell'ansia.
Della maledetta bulimia.

Penso solo a te.
Non ti uccidere. 
Non lo fare.


Antonio_ Don't leave me alone my friend.


Mi sveglio col pensiero che tu non abbia sopportato l'ennesima notte insonne..se non mi mandi il buongiorno sto con l'ansia fino a che non ti sento... 
Per tutto il giorno penso a come salvarti,mi ossessiono e non trovo risposte..
 Respingi ogni mio aiuto e non mi fai dormire.. 
Voglio stare sveglia con te.. 
Vorrei dirti che tutto andrá bene,che la tua vita non si è fermata,vorrei.. 
Vorrei che non andassi via... 
Vorrei non avere paura .. 
Vorrei che il mio bene potesse bastarti... 
Vorrei che il bene che ogni giorno mi dai potesse essere ricambiato con la speranza... 
Vorrei lavare via il tuo dolore,la tua disperazione... Ma non so come fare.
Questo pensiero mi tormenta... Se te ne vai tu io vorró solo seguirti...e stare insieme in un posto migliore...
 Non mi lasciare.



venerdì 6 dicembre 2013

Sempre così.

è sempre cosí al mattino. Mi alzo,vado in bagno e mi chiedo se sono davvero io quella faccia troppo pallida davanti allo specchio. se sono mie quelle occhiaie viola e gli occhi gonfi di chi ha vomitato e non ha dormito bene. mia la pelle coi capillari rotti. miei i denti che io vomito sta rovinando. mi chiedo se quel mostro sono io,poi salgo sulla bilancia e mi dico "si. sono sempre lo stesso mostro".

giovedì 28 novembre 2013

afraid

Spaventata per quello che succede. 

Ho bisogno di farmaci. 

Non li riprenderò mai. 

Cosa succederà?


martedì 26 novembre 2013

Mandalo via.

Respira lentamente.
Inspira...
1...2...3...4...
Espira...
1...2...3...4...5...

Di nuovo. 

Mandalo via.
Manda via il pensiero. 
Manda via quelle mani.
Lontano.
Esci da qui.

Nausea.
Vomita.
Vomitagli addosso.
Scappa.
Grida.

Fai qualcosa,ma difenditi. 

no smoking here

La mia testa è così leggera....
La muovo..
Non pesa niente.
Io vorrei non pesare niente.
Ma il cibo vince sempre... maledetto.
Oggi non dovevo mangiare... Ma dopo aver fumato il cibo salta da solo dentro la mia bocca,mi basta aprirla e lui salta felice tra le mie fauci.

Ho chiamato A. ,tra una risata e l'altra non ci siamo detti niente.
"A. quanto sei sconvolto da 1 a 10?"
"-eh.. mmh. 8!"
e via a ridere per una conversazione senza senso che mi fa sorride. Tutto fa sorridere adesso.
E non c'ha un cazzo di senso.

Domani devo salutare S. che parte per l'università (si,un pò tardi) e tornerà qui per Natale.. e poi via fino all'estate!
Sarà triste.
Sarà molto triste che Sarah parte.

Provo a finire "il compito" per D. Domani colloquio h8..
Visto che non riesco a parlare con la "me bambina",provo a scrivere..

DISSOCIAZIONE 1

Siamo in 3 dentro la macchina di S., davanti al "mio posto preferito", un porticciolo silenzioso da cui si vede la città dall'altro lato della riva. 
S. al posto di guida, io accanto a lei ad A. dietro. Mangiamo patatine. Non ne sento il sapore. Forse è il raffreddore. Ho appena portato scorte di acqua ossigenata e cerotti in un centro di raccolta per gli sfollati dell'alluvione. Ah, l'alluvione. Cleopatra. Mi stava sul cazzo prima quella gran puttana, figuriamoci adesso che ha raso al suolo gran parte della mia città.
Non sento il sapore ma mangio. Da quando è arrivata Cleopatra ho ripreso a mangiare. Oggi la bilancia segna 3 kg in più. Si riprende. Piano piano. Per oggi credo di aver mangiato a sufficienza. 

Siamo ancora in macchina noi 3. 20, 24 e 35 anni. 3 amici che sembrano fratelli. 3 vissuti diversi. 3 dolori grandi che mischiati sembrano leggeri. 
A. parla. Mi chiede cosa si prova a tradire e mi dice che lui se fosse stato in me sabato si sarebbe scopato Ivan. Io l'ho respinto. Ero troppo fatta per gestire la situazione. E a letto il controllo è mio.
Mi parla e io rispondo, ma non capisco. Ieri sera abbiamo esagerato con l'erba. Quanti soldi ci ho speso?
Bhè però ho bevuto poco.
Oggi ci siamo perse in macchina con S., siamo arrivate a San Teodoro e siamo tornate indietro. Ho perso la testa nella 4 corsie. Forse l'ho persa ieri.
Volevo stare con lui che suonava e canticchiava a bassa voce mentre io ad occhi chiusi non pensavo a nulla.
"Stiamo così per sempre?"...ha sorriso. 
Siamo ancora in macchina,sono le 19.30 e fa tanto freddo da non riuscire a muovermi. C'è così silenzio da sentire il caos nella testa.
Rispondo a tutto e vorrei dirvi "Ragà fatemi tornare tra voi,non riesco a tornare",ma non l'ho fatto. Sapevo dov'ero fisicamente ma non riuscivo a portarmi lì dov'era il mio corpo.


Ho fame, non posso mangiare. 
Domani vedo D., per fortuna.

venerdì 22 novembre 2013

Aggiornamento veloce

...Qui siamo ancora in emergenza per l'alluvione che ha distrutto Olbia.. io mi divido tra lavoro e giri di consegne agli sfollati e semi sfollati.. 
Sul fronte cibo sto combinando un pò di casini, l'ansia mi ha fatto interrompere il digiuno.. Forse meglio,forse no. Mi sono pesata oggi e nonostante io stia mangiano (credo di rimanere più o meno tra le 600 e le 1000 kcal massimo al giorno) ho preso solo 4 etti dei kg persi col digiuno. A me sembrano 4 kg,ma non è il momento di pensare a questo.

Mercoledì ho fatto il colloquio con D., mi ha accompagnata V.  perchè i mezzi non potevano circolare.. quindi piano piano ci siamo arrivate in macchina. é andata bene,sempre un pò pesante. Un pò tanto. Ma va bene così.. 
Appena ho tempo scriverò la lettera a quella bambina che ha subito violenza.. visto che le parole non hanno intenzione di prendere la forma del suono. Sono completamente bloccata. Continuo a negare. 
Non ho mai detto a voce alta "sono stata violentata". Mai. Mi fa paura anche scriverlo. 

Domani festa della mia amica S. che parte tra 5 giorni per Catania. Ed io non so come farò senza di lei... 
Forse è l'unica che sa tutto ed è l'unica che mi aiuta e non che parla e basta... 
Me la caverò. Devo. 

Scriverò un post con un pò più di calma,devo tornare a lavoro. 

xoxo

venerdì 15 novembre 2013

Gelo

Non riesco a scaldarmi.. mai..
ho così tanto freddo da non riuscire a sfiorarmi con le mani gelide. E poi vedo ancora persone a mezze maniche.
So che non fa freddo da tremare...ma io ho freddo dentro.
La pancia mi scoppia nonostante abbia mangiato pochissimo e vomitato come al solito.
Il peso cala. 4 kg in 5 giorni.
Vorrei fosse reale.
vorrei che questo fosse reale e non quello che realmente è successo...
Stamattina sono stata dalla psico.. volevo scappare,andarmene..
non riesco a fare quello che mi chiede..
voglio farlo ma non ci riesco.
Vorrei arrabbiarmi..dire tutto quello che mi passa per la testa...
Non so ci riesco,non riesco a capire cosa mi blocchi.

Ho così tanta fame...

Ho così tanto bisogno di farmi del male... un male grande da cui non possa tornare indietro...

giovedì 14 novembre 2013

andate tutti a fanculo!

Non ricordo quando è stato l'ultimo giorno in cui ho mangiato e ho tenuto tutto dentro. Forse lunedì sera... e da lunedì ad oggi che è giovedì ho mangiato martedì a pranzo ma ho vomitato.. e mercoledì un'insalata a pranzo ma ho vomitato. Ad eccezione di stasera (34 grammi di pane + 24 di prosciutto cotto e 8 crostini di quelli sottili al bar con la coca cola zero) non ho mangiato altro... solo caffè (zuccherato).
Stamattina avrei voluto fare colazione.. volevo bere mezzo bicchiere di latte ad alta digeribilità,ma la paura è stata più forte. 
A pranzo sono rimasta a lavoro perchè avevo un'ora di pausa e non ho mangiato... In realtà non avevo fame,ma il motivo principale è stato che non volevo vomitare come ho fatto il giorno prima anche se ho mangiato solo una misera insalata.

Domani ho appuntamento con D. alle 8. 
Vorrei non doverle dire nulla.. Vorrei non sapere dove mi porterà questa strada.. Vorrei non sapere che poi arriverà la fame come è normale che accada.. 

Vorrei smetterla di discutere con V.. le parole non mi servono. 
Tutti che mi dicono di mangiare...di andare da D. e di farmi aiutare... ma nel concreto poi io mi ritrovo sola. Non c'è nessuno che può impedirmi di vomitare. Non c'è nessuno a tenermi compagnia dopo che mangio e mi prende il panico. Sono sola con tutte le mie paure che nessuno può capire. 
Quindi che cazzo parlano a fare? Vogliono aiutarmi? Che lo facciano concretamente. Io delle parole non me ne faccio nulla. 


Anzi,fate una cosa... andate tutti a fanculo che a me ci penso io!

mercoledì 13 novembre 2013

Paura.

Due giorni di digiuno. 
2 kg in meno.
E' davvero questo che voglio? 
A quanto pare si. 
Avere difficoltà a mangiare davanti a chiunque,dover vomitare una fottuta insalata per paura di impazzire,
far star male le persone che mi sono vicine, mentire, andare a dormire all'ora di cena, sentirsi male, farsi del male.. posso continuare all'infinito. Posso star male all'infinito. Forse sto male da infinito tempo, forse sono nata stando male.

Cristo santo,ho solo voglia di morire.

Come devo fare?
E' ovvio che resterò in vita,non ho molta scelta. E' bel lontana da me l'idea della morte... sono ben lontani i tentativi. Forse solo perchè ho paura dell'ospedale. 
La mia testa fa veramente tantissimi voli di fantasia.. Oggi mi sono immaginata di andare al Serd venerdì, e trovare ambulanza e polizia pronti per me per  farmi un tso! Ovvio che il mio cervello sta dando i numeri,non succederà mai una cosa del genere.
Non succederà nemmeno che io accetti un ricovero volontario mai più nella mia vita!!!

Ieri mi sono tagliata di nuovo.. Non potevo trovare punto nascosto più fastidioso. Ma che cazzo mi passa per la testa?
Perchè non voglio più andare da D.? E' davvero rassegnazione e perdita di ogni speranza o è il mio malsano tentativo di autodistruzione che mi fa respingere ogni possibile aiuto? 
Forse entrambe le cose.
Sono molto delusa ed arrabbiata con me stessa.. 
Con tutto il percorso che ho fatto con annessi i ricoveri adesso mi butto a capofitto in questa maledetta strada che conosco in ogni suo minimo angolo buio? 
Continuo a chiedermi perchè lo faccio.
Continuo a dare la colpa a chi mi ha dato i farmaci che mi hanno fatta aumentare così tanto.
Continuo a guardare i vestiti nell'armadio che non mi entrano.
Oggi avrei voluto mettermi il cappottino blu che ho comprato a dicembre 2011 e non ho più potuto mettere perchè nemmeno mi entra.

Continuo a torturarmi.

Non smetterò mai.

Non finirà mai vero?

Ho paura di perdere tutto un'altra volta.

Ho paura di mettere di nuovo in mezzo la mia famiglia..

Ho paura del cibo.

Ho paura.

Ho paura ma non voglio essere salvata.

Lasciatemi morire di fame... Lasciatemi annullare.

Voglio che di me non resti nulla.

lunedì 11 novembre 2013

All'angolo dell'inferno...

Vorrei poter dire tante cose,ma questa tristezza è così grande e pesante che persino le parole sono troppo in basso per riuscire a venir fuori.
Non so più che cosa fare.
Lottare,non lottare... Non vedo la differenza.

Immagino di essere seduta per terra in un posto buio, sono nuda e ho il gelo dentro. Così mi sento nella mia testa. 
All'angolo dell'inferno. E nel mio inferno non fa caldo. Fa freddo. Terribilmente freddo. Non ci sono altre anime dannate,ci sono solo io.. Destinata alla solitudine eterna. Io e il mio peso nel cuore.
Io che non riesco a ricordarmi quello che dovrei affrontare... 
Io che non voglio affrontare niente.
Io che mi abbandono al dolore. E il dolore che mi uccide. Lentamente. Agoniosamente. 
Mi soffoca, mi tortura,mi incatena e non riesco a muovere nemmeno un singolo muscolo per provare a combatterlo.
Sono inerme e paralizzata. 
Come se avessi un demone dentro,un mostro che comanda tutto ed io posso solo pensare.
Vorrei fantasticare sul mio futuro,su una vita serena e felice con la mia famiglia.. Ma non riesco a vedere niente se non NERO. Mi vedo solo soffrire. Con questo dannato e stramaledetto dolore di cui non riesco a liberarmi nè adesso nè mai.

Non esiste soluzione. Niente è mai servito. Per quanto impegno io possa aver messo nel mio percorso di cura non è stato sufficiente. Mi sembra che a nulla sia servito.. Ogni forzo,mio e di chi mi ha seguita e mi segue,è stato vano.
Devo smetterla di far perdere tempo.
C'è chi ha possibilità di guarire e merita più attenzioni,io sono destinata a questa vita di merda,non ha più senso perdere tempo. 
Devo solo capire quanto valga la pena vivere in questo modo... e se sia più conveniente non vivere affatto.

domenica 10 novembre 2013

Let me die.

Voglia di morire. 

Tanta.

Troppa.

Cerco di non ascoltarla.

Cerco di non avere paura.

Cerco di stare sola. 

Cerco e non trovo nulla se non.....

Non salvatemi,per favore,stavolta non lo fate.


Disperazione

sono divisa a metá tra una lucida disperazione e l'insano desiderio di autodistruzione che di colpo ha ripreso possesso del mio corpo e della mia mente.
Appena ho realizzato che stavo andando verso un'altra forma di dca (bed) ho raddrizzato il tiro tornando sulla strada che giá conosco,quella della bulimia.
Il nutrizionista mi diceva sempre che, anche se avevo condotte bulimiche,ero mentalmente anoressica.. in effetti le abbuffate non sono un'abitudine x me.. ho sempre usato il vomito per i pasti ordinari. il mio modo di mangiare era anoressico,il mio pensiero era anoressico. ma non il mio corpo. il mio corpo sembrava a posto dall esterno.. ma dentro non c'era piú massa muscolare ed ero disidratata ai massimi livelli. si chiama fase catabolica. mi stavo mangiando dall'interno.. avevo intaccato gli organi interni e nulla funzionava piú come avrebbe dovuto. Nonostante non fossi sottopeso la mia vita in clinica è stata forzatamente sedentaria per i primi 4-5 mesi. Solo dopo essere uscita dalla fase catabolica e aver iniziato a ricostruire muscolo mi è stata concessa l'attività fisica.
Ecco perchè è peggio adesso. Perchè so a cosa vado incontro;prima non ero preparata.. adesso sono perfettamente consapevole di quello che succede al mio corpo.. ma perchè questo non mi ferma?
perché non riesco a volermi nemmemo un briciolo di bene?
perchè tutto quello che faccio deve essere fatto per farmi star male?
perchè mi odio così tanto?

Oggi la disperazione scorre lenta sottopelle.

sabato 9 novembre 2013

tu ci credi ai miracoli?

"E credo che ti ricordi anche,che non ci avresti scommesso nemmeno una lira sul tragico esito di questo "Gioco della morte".Ti ricordi che all'inizio ci ridevi su,vero?Che perdere consistenza ti esaltava,ti spronava,ti affascinava.Ti ricordi bambina,degli specchi?Io mi ricordo che quando ho cominciato a scavarmi la fossa da sola,un po' li odiavo e un po' no,a metà strada li disprezzavo e basta,e alla fine non ci facevo neanche più caso.Ti ricordi delle notti insonni,dove tra crampi e lacrime,lasciavi ogni volta un pezzo di vita su quel cuscino?Oppure tutte quelle ore trascorse tra cesso e lavandino,a vomitare chili di sensi di colpa color sangue?Ti ricordi delle bugie?Dio quante ne ho dette per coprire la sua presenza.La bugia più grossa però l'ho sempre rivolta a me stessa,ma adesso lo sò,lo sò che lei esiste,che c'è, eccome.Scoperta una verità,continuo a nascondermi,- nascondervi- molte altre cose.Ti ricordi gli schiaffi di mamma?A me brucia ancora la guancia.Non mi ha mai fatto male la sua mano in pieno volto,più che altro erano le sue lacrime,la sua disperazione,i suoi sensi di colpa a farmi ardere il petto.Avrei voluto mi piacchiasse altre cento volte e ancora,ma non avrei sopportato una voltà di più vedere i suoi occhi spenti,arresi davanti alla morte annunciata di sua figlia.Ti ricordi anche gli sguardi?Quelli cattivi dentro,quelli che ti scioglievano come acido la dignità in un nanosecondo?Io si,e mi ricordo anche le miriadi di parole pronunciate a suon di ipocrisia e melodrammi,da bocche sporche e sconosciute.Ti ricordi bambina del senso di inadeguatezza?Quello che ti faceva abbassare gli occhi davanti ad una folla,ce l'hai presente?O quello che ti costringeva,prima a sfoggiare con orgoglio,le testimonianze della tua tragedia sottopelle,e poi invece a nasconderle sotto maglioni tessuti da menzogne.Ti ricordi tutto questo e molto altro ancora?Ricordi quando hai iniziato a morire o no?Io si.Era Ottobre ed ero viva.Adesso è di nuovo Ottobre,ma qualcosa giace ancora.Tu ci credi ai miracoli?"

lunedì 4 novembre 2013

Exit

Ritrovo me stessa nel sintomo bulimico, nell'ossessione per il cibo che riempie la mia testa 24h su 24h. Anche durante il lavoro che era l'unico momento in cui la mia parte contaminata si annullava e lasciava spazio a tutto ciò che di positivo ho e sono. Ora non esiste più nulla.
Fuggo come nei miei sogni. Non voglio aiuto, non voglio che tentino di salvarmi. Io non posso essere salvata e questo ne è la prova. 
Quanti anni ancora dovranno passare? Quante sedute dallo psicologo,quanti medici,quante scuse ancora dovranno arrivare?
Non ci sto più. 
Non ne ho le forze.
Ho lottato,questo nessuno può negarlo,ma ho fallito.

E adesso nego anche questo. 
Io non sono bulimica. Io sono guarita in clinica. Io non sono stata violentata brutalmente. 
Non non non. 

Nascondersi.
Scappare.
Da tutti.

C'è qualcosa di grosso che non va.

Mi importa realmente?
 Ha realmente senso?

"Non smettere di porti domande."

Non smetto,ma le risposte non mi interessano più.

Non c'è più un "perchè?" che martella a battiti regolari nei miei pensieri. 
Non è successo nulla . Non sono mai stata malata. Non sono mai stata bipolare. Hanno sempre sbagliato tutto loro.
Mi hanno solo fatta ingrassare a dismisura con tutte quelle pseudo cure che mi hanno fatta ammalare di più.
Non sono io quella sbagliata. Non ero io a non volermi curare. 
Ma grazie per il tentativo.

Adesso non mi importa più di guarire.
Non importa se il vomito finirà il capolavoro di distruzione che ha iniziato 10 anni fa. 
Non importa quanti ricoveri rifiuterò nella mia vita o quanti mi conviceranno ad accettarne.
Io me ne sono andata,non sono mai stata qui.
Mi sono solo nascosta,ma addesso torno ad essere quella che sono... e non importa se trasuderò malessere. 
Non mi  importa di nulla al mondo. E al mondo di nulla importa.
Lasciatemi essere quella che sono. 

Lasciatemi fuggire,tanto non riuscirete a trattenermi a lungo.

domenica 3 novembre 2013

Emozioni che non funzionano.

alessitimia: Disturbo che compromette la consapevolezza e la capacità descrittiva degli stati emotivi esperiti, rendendo sterile e incolore lo stile comunicativo. I pazienti alessitimici, oltre alle difficoltà nel riconoscere, nominare e descrivere i propri stati emotivi, presentano stati emotivi attenuati o completa incapacità di provare emozioni. Nella mente degli individui alessitimici le emozioni si confondono con le sensazioni corporee percepite. Se interrogati riguardo a manifestazioni quali il pianto o il riso, tali individui non riescono a ricondurle a un’esperienza emotiva riconoscibile che comprenda e giustifichi le modificazioni somatiche presentate e le sensazioni somatiche riferite. Inoltre, essi esibiscono un impoverimento del pensiero simbolico e una notevole difficoltà nell’identificazione delle emozioni altrui.

venerdì 1 novembre 2013

L'ennesimo identico finale. S.P.

Non esprimo le mie emozioni,mai,con nessuno. Vorrei ma non ci riesco. E quando provo a dare un nome alle emozioni che provo non ci riesco.. non le riconosco...e di conseguenza non le vivo nella maniera giusta e non le elaboro...

Avrei dovuto rispondergli,mandarlo a fanculo. Dirgli di lasciarmi andare via e di non tornare ogni volta che cerco di avere una relazione con una persona che non sia lui. Avrei dovuto dirgli che è l'unico che ho amato e amo,che quello che ho fatto ieri era solo ed esclusivamente per lui.. avrei dovuto. Avrei potuto. Ma l'unica cosa che sono stata capace di dire come risposta al suo "scaricarmi" per l'ennesima volta è stata: Buongiorno anche a te.




venerdì 25 ottobre 2013

Sempre e solo Tu.

Ammettere di amarti,ammettere di non essere abbastanza per te,ammettere di non riuscire a starti accanto come vorrei, ammettere di non aver mai amato nessuno se non te.. ammettere di non averlo mai ammesso. E ti amo. Sempre e solo te. Non c'è soluzione a questo anche se mille altre volte ancora te ne andrai,anche se mille altre volte ancora cercherò di innamorarmi di un altro sorriso. é sempre qui che torno,è sempre te che amo. è sempre me che ami. io mi arrendo,tu quando lo farai?


mercoledì 23 ottobre 2013

Uguale.

è come se fossi bloccata. faccio le stesse cose ogni giorno e se trovo nuovi stimoli poi li perdo troppo velocemente e mi ritrovo come prima.  Gli stessi pensieri,le stesse giornate,lo stesso corpo. Vorrei cambiare così tante cose della mia vita,ma ho sempre fallito in tutto e ora non ho l'entusiasmo ma solo bisogni che non riesco a colmare.

domenica 20 ottobre 2013

S.P.

L'unica persona che ho amato sei tu. E ancora ti amo. Gli anni passano,ma noi ci guardiamo sempre nello stesso modo. Gli altri sono di passaggio... tu resti. Torni. Vorrei solo essere come mi vuoi. Vorrei essere la parte forte che lava via le tue insicurezze... vorrei non liberarmi mai dalla morsa dei tuoi abbracci. Vorrei dirti chi ti amo,ti ho sempre amato. Non ho mai smesso...In 5 anni è sempre da te che sono tornata, è sempre me che hai aspettato. Forse è arrivato il momento di fare chiarezza... il momento di prendere sul serio questi sentimenti che spaventano..

Oggi anche il mare mi ha parlato di te.

Ti scelgo ancora.

mercoledì 16 ottobre 2013

Proibizioni


 L'umore tende al basso, come fossi una lenza in mezzo al mare con un piombo attaccato. Il mulinello della vita cerca di riportarmi a galla ma io mi abbandono alle correnti della mente.
Sono spaventata.
é vero che oggi sono molto stanca,ma è da qualche notte che sento qualcosa che non va bene. Capire che cosa richiede troppo ragionamento e  anche i miei pensieri sono stanchi.

Ieri sera la classe del corso di inglese si è riunita per una cena. Mi rendo conto che purtroppo stare in mezzo a persone, per quanto loro siano simpatici e di buona compagnia, mi riesce difficile. Sono stati molti i momenti in cui ascoltando i discorsi sono fuggita col pensiero e mi sono rifugiata nel mio mondo. Con alcune persone con cui di solito chiacchieravo non ho nemmeno scambiato due parole se non per i saluti. 
Uscivo fuori a fumare e poi rientravo lasciando gli altri fuori. I loro discorsi non mi interessavano. Nulla mi interessava.Avrei voluto salutare tutti e andare via.
 E. mi avrebbe forse trattenuta,ma mi avrebbe capita..
 Invece ho fissato il vuoto ed ho sorriso. Come sempre. 
Mai smettere di sorridere,è un lusso che non mi è permesso. 
O sono io a non permettermelo?
Mi ostino a portare avanti convinzioni non mie. Divieti già assurdi 20 anni fa. 

La vergogna di piangere scorre nel dna della mia famiglia. Nascondere le emozioni, ingoiarle,credere che siano sbagliate,difettose, è il modo in cui sono stata cresciuta ed è il modo in cui continuo a vivere.

Il mio corpo lo sente. Nausea,mal di testa,ansia,asma,bruxismo,allergie... è il corpo che ingoia e nasconde nasconde nasconde. 
Ed io vorrei permettermi di piangere,arrabbiarmi,essere triste senza nasconderlo... senza fare finta che tutto sia perfetto, di essere l'amica perfetta,la persona che aiuta sempre tutti perchè tanto per me va tutto bene... 
Ma non va tutto bene. 
Non è mai andato tutto bene. 
Non va bene nella mia testa. 
Non va bene nel mio corpo.
Non va bene nel mio cuore. 

E vorrei davvero riuscire a fare finta di niente anche con me stessa,e quando penso di esserci riuscita ecco che arrivano questi momenti e metto in discussione tutto.

Il mio genitore critico prende fiato per parlare . Questa volta ha ragione. 
Dice che almeno con D. dovrei essere me stessa. Che almeno a lei posso dire come mi sento realmente.
Ha ragione. Io gli do sempre ragione. 
Sento solo che sto scappando. 
Perchè fa male.. camminare vicino al fuoco è pericoloso,e appena sento il calore mi allontano.

Ho così tanta voglia di piangere ma continuano a tornarmi in mente quelle maledette frasi...

Le brave bambine non piangono. Non piangono mai. Ed io ero una brava bambina. 

Ero una fottutissima brava bambina che non piangeva. 


domenica 13 ottobre 2013

Bisognosa.

Non riesco a mostrarmi per quella che sono e mi sto convincendo che non sia del tutto un male.
Alle persone non importa cosa porto nel cuore,quali mostro tengo nascosti o quali incubi faccio ad occhi aperti.
Sorrido.
Sorrido ancora. Amano questo di me. Amano il sorriso,la gentilezza,il buon umore,l'essere disponibile per il prossimo.. e riuscire sempre a fare qualcosa per l'altro.
Io non vedo in me queste qualità,ovvio, ma so di averle e cerco di accettare anche quel qualcosa di positivo che salta agli occhi degli altri.

Io che ci sono per tutti non riesco a fare affidamento su nessuno,
non riesco a dire "sto male,stammi vicino",non pretendo che gli altri lo facciano ed anzi,mi sembra di togliere del tempo alle loro vite... Ma avrei davvero bisogno di poter contare su qualcuno.
Non posso aspettare la psicoterapia ogni volta... non posso avere solo quell'ora alla settimana per quanto mi sia utile e sia in questo momento indispensabile.
Ma non riesco a rivolgermi ad altri. Devo essere al limite per farlo. E me ne pento sempre perchè sono una lagna. Perchè nessuno,sono sicura, ha voglia di sentire quanto sto male. E un "come stai?" una volta ogni due settimane,per quanto sincero ed interessato possa essere, non mi permette di essere sincera o di aprirmi.
Si,sono io il problema. Forse non mi accontento,forse pretendo troppo da chi mi sta attorno...
è solo che vorrei davvero qualcuno che voglia starmi accanto perchè vuole e non perchè deve.



giovedì 10 ottobre 2013

tutti vanno.

C'è sempre qualcosa che fa male.
Mi sveglio e non é la gioia a darmi il buongiorno.
Oggi é la mancanza.
Non bisognerebbe mai legarsi troppo,detesto il vuoto che resta quando chi per un pó c'è stato e poi non c'è piú.
Dove ve ne andate tutti?
Via.
Da me si va via.
Anche io mi sono abbandonata.
Non posso pretendere che non lo facciano gli altri.

stringimi

strappo affetto ai malati di alzheimer,a pazienti cognitivamente non presenti. Mi lascio abbracciare come fossi la loro bambina e a seconda dell'affetto che mi trasmettono trattengo la commozione.

Ma un abbraccio reale quando lo avró?
Un abbraccio di consolazione?
Un abbraccio che mi dica "poggiati pure,ci sono io per te"?.
Sono io che abbraccio.
Io che consolo.
Io che ci sono per tutti ma non ci sono mai per me.
Il mio abbraccio sono due dita nella gola.
Il mio abbraccio è un rapporto sessuale non desiderato e non protetto.
Il mio abbraccio è la solitudine e la tristezza.
Il mio abbraccio è il ricordo di un maniaco.

lunedì 7 ottobre 2013

gli uomini tornano sempre

Ale mi ha chiesto di uscire.
Non so cosa fare.

Vorrei che qualcuno decidesse per me.
D. dice che non dovrei frequentarlo.
La mia testa le dà ragione, ma il mio cuore?

Ho bisogno del suo corpo... del suo calore... dei suoi abbracci...
Non ho bisogno del sesso però. Ma con lui è così che va...

é il momento di decidere.. vederlo, rimanere al mio posto,e guardarlo andare via per sempre. O forse no?

Non voglio che nessuno mi tocchi. Sono troppo immersa nei miei squallidi ricordi per poter avere momenti di piacere. Sarebbe come l'ennesima violenza a me stessa.
Il problema è dire di no.
é il problema della mia vita.

Credevo di aver imparato.
Vedremo stasera quanto ne sarò capace...




domenica 6 ottobre 2013

always the same.

Non riesco a dormire, non riesco a pensare, non riesco a resistere la fame, non riesco a stare serena.
L'ansia è il mio mantello trasparente,sempre con me.

Ansia per tutto.
Ansia per niente.
Ansia per essere me stessa.
Per le responsabilità.
Per la paura di fallire.
Per non essere abbastanza.
Lo stomaco non ce la fa più.
La testa non e l'ha mai fatta.

Emozioni che si poggiano in superficie e non vanno a scalfire il malessere di sottofondo.

E' tornata la mia migliore amica che non vedevo da 7 mesi. Ho pianto di gioia.
Ieri.
Ed oggi,adesso,alle 23.30 di questa insignificante domenica,sono tutt'altro che felice.

Sono stata stabile per qualche giorno e mi sono stupita. é stato troppo bello per essere vero...





domenica 29 settembre 2013

Domenica.

H.13.30, catapultata nel mondo di Los Santos fino alle 18.30,ora in cui spengo la Play Station e mi trascino fino al divano... zapping. Programmi senza senso per persone mediocri.
Un panino con l'insalata.
Cominciano le domande di mia madre. Dicesse qualcosa di sensato l'ascolterei pure.

Mi alzo, direzione libreria della mia camera.
Ultimo scaffale in basso. Cartelle grandi e piene.
Le apro. Sfoglio i miei disegni di bambina. 1993,1994,1995.

Cerco qualcosa che abbia un senso,che mi dia delle conferme.

Non trovo niente.

Ci sono sempre le stesse figure: una bambina sola. Col sole,con la pioggia.
E una mamma molto grande.

Ritrovo i vecchi diari... Li sfoglio e mi soffermo nelle immagini.
Nei disegni scarabocchiati sovrappensiero.

C'è qualcosa di ricorrente.

Piove. Vorrei piovesse dentro questa stanza. Vorrei si allagasse tutto e che l'acqua mi sollevasse e mi facesse sentire leggera. Invece sono piombo. Paralizzata in questo tormento.

Mia madre entra,non fa domande. Non mi chiede come mai ho messo fuori quei disegni... eppure mi sarei aspettata qualche parola a riguardo.
Invece no.
Dice qualcosa ma io non sono lì,la mia mente è distante...
Non mi volto e continuo a studiare quelle immagini.

Rimetto in ordine e sto ferma sul letto per un pò. Non ho pensieri,non ho parole. Sto ferma nel vuoto.

Mi alzo, mi rimetto a giocare con la play.

Sono le 22. Domani lavoro anche di pomeriggio.

Mi dico che non potrò permettermi di avere questa faccia. Mi dico che devo sforzarmi.
Mi rendo conto che non ci riesco.
Io, la bugiarda per eccellenza,quella che anche strafatta di farmaci quella notte al pronto soccorso voleva convincere tutti dicendo di stare bene,adesso non riesco a fingere.

Unghie corte,mangiucchiate e senza smalto (io che mai sto senza),mani che tremano,capelli incolti,niente più trucco da una settimana (io che non vado a lavorare senza),niente abbinamenti,niente lettura,niente... Mi sto abbandonando. Eppure dovrei averne il tempo.
Sono uscita meno queste ultime giornate,e quando mi sono sforzata di farlo non ho concluso la serata e sono rientrata prima di tutti. Non posso stare in mezzo alla gente,non posso fingere per troppo tempo,non riesco a rimanere attenta per molto tempo... mi perdo. La mente se ne va e il pensiero va a rifugiarsi chissà dove,abbandonandomi.

Sono spaventata,
sono sola,
sono stanca.

Sogno un'altra me accanto, una me comprensiva,che si sieda accanto a me mentre me ne sto qui,nel letto,e mi accarezzi i capelli senza parlare...
Che asciughi queste lacrime che scendono lente sul mio viso inespressivo e fisso su queste parole.



Stasera il vuoto ha il sopravvento sopra il dolore. Lo preferisco.



Piccola F. è ora che tu vada  a giocare, ti prometto che nessuno ti farà del male.

venerdì 27 settembre 2013

il suo volto

Spingo il ricordo lontano. Più lo affronto e più mi sfugge.
Un nome,una data,una conferma.
Non ci credo. 

Colloqui pesanti con D.,non riesco a riprendermi ma sono  certa che questo lavoro mi porterà dalla parte giusta,anche se per ora la strada più facile è quella giù dalla finestra..
L'unica cosa che mi viene da fare è sul serio uccidermi per uccidere il dolore che non credo sia mai stato così insopportabile... cerco di viverlo,di starci,di non coprirlo in nessun altro modo.
Risultato? non sono andata a lavoro e per tutto il pomeriggio sono stata in silenzio da sola a guardare il vuoto con chissà quale vana speranza.Forse quella che qualcuno o qualcosa mi uccidesse.

Il pensiero è su di lui. Lui la BESTIA. Lui il MOSTRO. Pervertito. Pedofilo. Malato. Assassino. Schifoso.
L'ultima volta che l'ho visto avevo 13 anni.
Ho la sua cazzo di faccia davanti agli occhi. Il suo corpo enorme.
Anche se non sono affatto sicura di chi sia stato... ma ogni supposizione, ogni indizio, ogni segnale, ogni precedente porta a lui...

Tanta rabbia da sfogare.
Tanta paura di non farcela.
Tanta solitudine.

Non so con chi parlarne.. Non so più cosa fare...
Vorrei liberarmene in qualche modo ma non ci riesco.

Non sono e purtroppo non sarò l'unica e l'ultima bambina al mondo a cui è stata tolta l'innocenza,la serenità,la gioia,il sorriso... e credo che qualcuno riesca a convivere con questo dolore,che se ne sia fatto una ragione.. perchè io non devo riuscirci?

In questo momento però sento davvero di non farcela più.
Non riesco a provare qualcosa di diverso dalla disperazione,dalla voglia di fuggire dalla vita,dal male.
Vorrei una soluzione.. qualcosa che smorzi il dolore..

Ma niente e nessuno può curarmi il cuore. 

giovedì 26 settembre 2013

Luna dark

http://www.youtube.com/watch?v=p0w_8HyoYi8&feature=youtube_gdata_player

Lulú & Marlene

http://www.youtube.com/watch?v=O2RWBwQNlUA&feature=youtube_gdata_player

lunedì 23 settembre 2013

Soundtrack n°0.

Mi sveglio al mattino e appena apro gli occhi penso che ho voglia di morire.
É sempre il mio primo pensiero,poi lo accantono per qualche ora ma riecheggia costantemente tra i pensieri come un liet motif che mi accompagna per tutta la giornata.
La colonna sonora della mia vita.

giovedì 19 settembre 2013

:/

Non riesco piú ad aprire il mio cuore nemmeno a me stessa.
Ho bisogno di essere sincera con qualcuno.
Ho bisogno di riposo.
Ho bisogno di un fottuto abbraccio in cui lasciarmi andare.

lunedì 16 settembre 2013

Giochi da grandi

"Ti senti in colpa perchè magari puoi aver provato piacere?"
-a quattro anni non credo sia possibile provare piacere.
"piacere nel sentire delle belle parole.(Prende il foglio in cui qualche seduta fa scrissi le cose che lui\loro mi diceva\dicevano). <sei la bambina più bella del mondo>. "

Ecco perchè non ho mai creduto alle parole di nessun uomo.
Ecco perchè non mi fido mai delle parole.
Ecco perchè mai riuscirò a credere ad un complimento.

L'ultima volta che l'ho fatto sono stata violata nel più terribile dei modi,inconsciamente mi proteggo ancora.

Da quando sto affrontando il trauma non ho permesso a nessuno di avvicinarsi a me.
Nemmeno un abbraccio.
Non che io non lo voglia,anzi,ne ho bisogno,ma mantengo le distanze fisiche da chiunque... uomini o donne che siano.
Ho smesso di abbracciare mia madre...forse un giorno succederà davvero che mi arrabbierò con lei... e davvero sarà il finimondo. D. dice che succederà.. e ha paura di quel momento.
 A me sembra ancora molto lontano.. non riesco ad essere arrabbiata con lei.
Non riesco  ad arrabbiarmi con nessuno.

Mi manca comunque poter abbracciare qualcuno e provare un senso di protezione,ma l'idea di un ragazzo che non sia Ale mi infastidisce. Non riuscirei in questo momento a stare con una persona nuova.
Ho bisogno di legami stabili. Affetti stabili. Ma tutto mi sembra così incerto.

Guardo le 4 bambole di porcellana dritte davanti a me. Gli occhi sbarrati. Sembrano spaventate.
Ce n'è una in particolare,un regalo di mia nonna,con un abito bianco e nero a quadretti,i bordi rossi e un fiocco rosso in vita. Porta un cappello e vicino ai suoi piedi una valigia di finta pelle amaranto come il cappello. Era la mia preferita.
Ci giocavo da bambina. Le mie bambole facevano l'amore. Facevano i giochi dei grandi che io già conoscevo.

Spogliavo Barbie e Ken e li facevo interpretare i ruoli dei fidanzati. Barbie non voleva mai fare l'amore,ma Ken era sempre insistente e violento.

Chissà,forse la mia bambola con la valigia rossa ha visto tutto.

Forse lei si ricorda,coi suoi occhi sempre aperti ha assistito a quegli incontri. Io invece li ho chiusi così forte da dimenticare tutto, ma le altre sensazioni sono sufficienti.
Basta richiuderli per sentire tutto.

Un giorno mi ricorderò della sua faccia.
Un giorno saprò chi sei maledetto mostro.
Sarà il giorno in cui ti pentirai di aver rubato la mia infanzia.
Sarà il giorno in cui pagherai.

Devi pagare.

Aspetto solo di avere delle certezze,ma tu, tu prega che io non le abbia mai.






mercoledì 11 settembre 2013

Fermatemi

Fermate il tempo,
fermate la mia vita.
Ho bisogno di una pausa, una pausa per piangere.
Una pausa in solitudine cosi che nessuno mi veda mentre raccolgo i pezzi della mia tristezza e li conservo dietro al sorriso.
Fermate il tempo il tanto giusto per pulirmi da queste lacrime nere di mascara,
giusto il tempo di truccarmi di nuovo e sembrare uguale ogni giorno. Serena ogni giorno.

Fermate il tempo, il tanto giusto per smettere di sanguinare,
il tanto giusto da cicatrizzare il dolore.

Fermate il tempo e aspettatemi. Non lasciatemi indietro,non voglio perdermi nulla.
Fermate il tempo,fermate questa corsa ad ostacoli perchè non riesco più a saltare.

Fermate me mentre cerco di fermare il tempo per sempre.

martedì 10 settembre 2013

Oltre la maschera

é quasi incredibile quanto io riesca a fingere così perfettamente di stare bene! La mia maschera è così perfetta che nessuno riesce a vederci attraverso.
La verità è che sto soffrendo ma non voglio la pietà di nessuno e tanto meno ho voglia di soffrire ancora di più vedendo quanto gli altri siano così poco empatici. 
Non so se sia un bene o no,ma nessuno delle persone che ho accanto ha ben in mente la gravità del disturbo bipolare.. non sono semplici sbalzi di umore cristo santo. Non è che un mattino mi sveglio semplicemente di malumore e "tanto passa".. NO. Un mattino mi sveglio che mi voglio tagliare la gola. Un mattino mi sveglio che voglio rimanere chiusa in bagno perchè non ho il coraggio di guardare nessuno in faccia. Un mattino mi sveglio che non ho le forze per andare a lavoro. Un mattino mi sveglio in un modo in cui non sono io,in un modo che non posso decidere. In un modo che non mi aspetto. 
é vero che ultimamente mi rendo conto quando sta per arrivare la crisi,ma non so mai identificare da che parte tirerà il vento. Se volerò in alto vicino al sole o se sarò al centro di un tornado.
Da sola ce la faccio sempre meno,ma sempre meno ho il coraggio di raccontare agli altri ciò che realmente sono.
Preferisco isolarmi e non dover fingere oppure spiegare i miei umori, che tanto di spiegazioni non ce ne sono mai di abbastanza esaustive.
Agosto è stato abbastanza UP... e da domenica vado verso il basso con "crisi di rabbia" molto blande,ma io la rabbia non so cosa sia perciò sentirmi arrabbiata è già qualcosa di difficile da gestire.
Vorrei stare a casa,non vedere nessuno,non andare a lavoro,spegnere il telefono...addirittura di nuovo il pensiero di tagliarmi.. e scappare via dove nessuno può trovarmi.. 

Non dovrei incazzarmi maledettamente per questi pensieri così catastrofici??? 
Odio essere così. 
A volte preferirei non vivere che pensare di avere una vita così instabile davanti a me.

lunedì 9 settembre 2013

arrabbiata.

odio e rabbia verso me stessa. verso questo cazzo di disturbo bipolare. vorrei scappare,correre,ferirmi e non vedere nè sentire nessuno.
Ma più di ogni altra cosa vorrei che si potesse guarire.
tanta voglia di piangere,ma ancora una volta nella mia vita io non riesco a farlo. non riesco a lasciarmi andare.

sabato 7 settembre 2013

G.A.B.

I giorni passano sereni, lavoro,amiche,pranzi e cene fuori... ma qualcosa mi tormenta.
Vorrei che tutto fosse perfetto,che questa stanza fosse in perfetto ordine e invece regna il caos.
Vestiti usati e vestiti puliti mischiati, bottiglie di acqua vuote e piene, libri letti e libri da leggere, il letto disfatto. Sembra la mia testa.
Non posso separare i ricordi nuovi da quelli vecchi. 
Non posso smistare lo sporco dal pulito.. ormai tutto è contaminato. 
Non riesco a fare ordine fuori e non riesco a farlo nemmeno dentro.

Non ho accompagnato mamma al supermercato,me lo ha chiesto mentre dormivo e il sabato per me è davvero il culmine della stanchezza,così le ho detto di no. Posso sentirmi in colpa per questo?


Ho detto a Sarah che non esco stasera. Faccio volentieri a meno delle solite facce e delle solite serate che questa cittadina propone. E' bello stare a casa. Magari riuscirò a fare un pò di ordine e terminare un libro.

Ale mi manca, vorrei delle risposte,delle spiegazioni,e so che non le avrò mai perciò mi trattengo dal cercarlo ed umiliarmi inutilmente. Ma mi manca,e non posso farci niente.
Non voglio nessuno,è vero che sto bene da sola,senza preoccupazioni e problemi che una relazione mi porta... ma questo non mi impedisce di sentire la sua mancanza. Dopo tutto è stata una presenza quotidiana per 9 mesi. 

Più penso più ho fame... più sto a casa e più ho fame. 
Ci combatto continuamente. I pensieri sono sempre molto incentrati sul cibo-corpo. 
Sono ossessiva in ciò che faccio. Oppure non faccio nulla.
Sono di nuovo nella fase degli estremi (ho mai smesso di esserlo?). Tutto o niente. Troppo o poco. Mc Donald's o pasta integrale scondita. 
Aspetto che la mia parte adulta allarghi le braccia e si faccia spazio tra genitore e bambino. 

Genitore e bambino, ossia dovere e piacere. Tra essi, a far da elemento equilibratore l’adulto, ossia l’aspetto ragionevole che tiene conto dell’utilità di ogni comportamento. Se l'io bambino col suo principio del piacere prevaricasse sui doveri sociali (G) e sulla ragione (A) la società si disgregherebbe, ognuno farebbe solo quello che gli piace, dimenticando le esigenze altrui in  manie d'onnipotenza (il "bambino onnipotente" di Freud ) : insomma follia (psicosi). Ma se la situazione fosse rovesciata per cui ogni legittimo piacere e sfondo emotivo fosse inibito e castigato saremmo nuovamente fuori dal buon senso e dentro le nevrosi ossessive. La ragione (l'adulto o neopsiche) deve far da bilancia tra le pulsioni infantili e le esigenze sociali, ogni squilibrio si paga. Platone col mito dell'auriga insegnava che l'io deve guidare l'istinto, non sopprimerlo se si vuole arrivare ad una meta sociale, ad un bene umano da condividere con gli altri e che possiamo fare come compito "nel" mondo. Non si deve, di contro, lasciarsi dominare dall'istinto (vale a dire dal corporeo, dalla genetica ): quindi il cocchiere è l'io adulto o la ragione , i cavalli sono le forze e pulsioni ( l'istinto o il piacere, ma anche l'aspetto affettivo localizzato nel sistema “limbico” cerebrale) la direzione o la strada da prendere è il dovere (sempre che l'io decida che è quella giusta).




venerdì 30 agosto 2013

Negazione

Non do spazio alla mia mente di riflettere.
Appena mi trovo sola in casa ricorro al cibo e al vomito.
Per fortuna capita poche volte.. Circa due sere a settimana. 
Per il resto io non esisto.
Non penso a cosa mi sta succedendo.
So peró che senza Ale sto meglio.
Sono abbastanza tranquilla fatta eccezione per il sintomo bulimico che ormai gode di una propria autonomia e sinceramente adesso non credo di poter riuscire ad affrontare questo grande ritorno.
Non credo di poter affrontare nulla.
É come se la mia capacitá di riflessione e la concentrazione su me stessa fossero intorpidite.
Vorrei affrontare tutto e subito;
ricordare,raccontare.. Ma la mia memoria vacilla. Scaccio il pensiero e mi domando se sia successo davvero.
NEGAZIONE.
Ho paura del dolore,non so se posso sopportarne ancora...ma chiudo gli occhi e provo a pensare, a ricordare.
Vedo dall'esterno ma nn vedo la sua faccia.
Non metto a fuoco. Un uomo,due uomini. Non lo so.
Com'è piccola quella bambina.
Com'è grande il suo dolore.