venerdì 30 ottobre 2015

SPDC & RIANIMAZIONE 4 anni dopo.

Sono irrequieta. Il tirocinio in ospedale sta tirando fuori cose di me che avevo un po' sepolto. Rientrare oggi in rianimazione dopo la volta in cui ci sono entrata senza sensi per un bel cocktail di Seroquel e altri psicofarmaci che prendevo ai tempi,alcool e probabilmente una qualche droga (non eroina) mi ha fatto riflettere. E mi ha causato un principio di panico.
Rientrare con il ruolo opposto in Spdc,a ricoverare un paziente in una delle stanze in cui sono stata la mia prima volta. Chi ha ragione adesso? Lo psichiatra che mi ha sbagliato la diagnosi e mi ha curata con il litio o io che mi ribellavo? Sono una persona difficile ma non sono malata. 
 stare lì vuol dire perdere completamente il potere decisionale sulla propria vita.
avevo un'ora precisa per svegliarmi,prendere la terapia in fila indiana in stile Ragazze interrotte. tutti lì in fila per le pillole magiche senza cui non poter vivere. Un'orario per mangiare e per riposare perchè anche se sei depresso e sei un vegetale che vuole dormire tutto il giorno (anche sedato)NON PUOI!non potevo nemmeno dormire! Una sigaretta ogni ora se c'era qualcuno disponibile se no dovevi pure aspettare.Non potevi nemmeno decidere di puzzare perchè sei GENTILMENTE OBBLIGATO a lavarti.Niente lacci nelle scarpe,pinzette,cavi,qualsiasi oggetto potesse trasformarsi in qualcosa che poteva tagliarmi.. L'ultima volta non mi lasciarono nemmneo la penna. Potevo scrivere i miei pensieri sotto la loro supervisione. Mi tolsero le visite della famiglia,fu un bene, ma poi anche quelle degli amici. Mi tolsero anche il telefono, a me e a tutti i miei compagni di galera perchè pensavano che una stesse facendo video. Assurdo. Arrivarono a vietarmi gli abbracci con Andrea, che nell'ora d'aria provava ad insegnarmi ad amare me stessa. Era solo un'amicizia momentanea ma ci vietarono e proibirono di stare soli all'aperto dentro ad una gabbia a parlare. Non so più che fine fece.. Se riuscì a trovare il sonno.

Ero abbandonata a me stessa, una me stessa plasmata a vostro piacimento. Nessun vizio o quasi, nessun passatempo, zero internet ai tempi.. L'unica via di fuga era cercare di morire.. nell'ingenuità dei miei 22 anni credevo di riuscirsi e non mi dispiaceva, è vero, e prolungai la mia degenza...

CHI HA RAGIONE ADESSO? 
pensavate di avermi capita. Di avermi guarita. Ma semplicemente non ero ancora sbocciata.

Ho creduto fermamente che sarei stata per sempre una di quelle che finisce per passarci la vita in mezzo ai matti, un continuo entra ed esci dal reparto e dalle cliniche. Una delle tante che ho conosciuto. Infelici e solitarie E invece PRENDETEVELA NEL CULO BRUTTI STRONZI! 
ecco questo è l'effetto che mi fa! 
Rabbia e e un brivido lungo la schiena di dolore. Mi fa male.
Mi avete fatto male. Mi sono fatta male. Ma la causa non avete mai voluta cercarla. 
Ho avuto degli angeli speciali che mi hanno supportata in un cammino difficile ed atroce, ma adesso il mio dolore non è più invalidante.
Adesso odio lui, non più me stessa. 

venerdì 16 ottobre 2015

Per D. _2_

Cara D., Dall'ultima volta in cui ci siamo sentite in toni poco piacevoli non ti ho più scritto nemmeno da qui. Non ti ho nemmeno pensata tanto. In qualche modo è terapeutico e lo è sempre stato arrabbiarmi con te. Sei l'unica che è riuscita a farmi provare l'emozione della rabbia. Altre terapeute ci provarano, ma la mia calma, le mie emozioni rase al suolo non sono mai emerse. Con te ho imparato ad amarmi. Credo che anche A. in questo mi sia stato molto d'aiuto. Ultimamente sto esagerando con le droghe, spesso anche con l'alcool. Ma sai, siamo tutti così noi anime un po' dannate. Nemmeno immagini quante siamo.. A volte tendo a dire che alcune persone attorno a me esagero, ma io sono davvero meglio? No a quanto pare. Come vorrei poterti raccontare tante di quelle cose... Cose di cui gioiresti e cose che ti farebbero venire voglia di darmi uno schiaffo; cose per cui mi abbracceresti... Non mi do pace per le ingiustizie, anche il tuo abbandono lo è.

lunedì 21 settembre 2015

Serpi

Stringi i denti, mi dicono. Ancora? Rispondo io. Non è quello che faccio credo da sempre? Tener duro, non mollare, esser forte, non abbassare mai la testa. Non soccombere. È una guerra continua e non capisco mai se vinco o perdo perché infinita. Il tirocinio pensavo andasse bene.. Do il meglio di me, come sempre, come in ogni lavoro, come in ogni avventura che intraprendo. Do il meglio per me stessa e per sentirmi pulita. Invece le serpi parlano e parlano con le loro lingue così lunghe da riuscire ad invilarsi tra le mie budella e aggrovigliarle. Non conosco queste persone abbastanza da avergli dato da parlare. Non sanno niente di me eppure giudicano per sentito dire. Senza alcun dubbio su ciò che sentono. Così le bugie crescono. Il mio malumore cresce e questi denti stretti mi fanno male. Trattengo le lacrime quando sono lì pensando solo a ciò che mi compete fare e facendo molto di più. Trattengo le lacrime tra le braccia e le carezze di chi per loro è solo lavoro, ma c'è molto di più. Guardo avanti e continuo a fissare il mio obiettivo... Ma le serpi.... Loro mi strangoleranno.

mercoledì 26 agosto 2015

Per D.

Cara D. Come se tutto andasse a fuoco. Questo post è per te, non so mi leggerai. Mi trattengo dal mandarti una mail che non sarebbe altro che il solito dramma e il solito carico di arrendevolismo; deprimente e sottomessa come ben sai. Eppure è così che mi sento. Tra vuoto e fuoco. Tra disperazione e un'irrisoria capacità di reazione. Confermo i miei schemi mentali e mi ci perdo perché poi così schematici non sono. Non riesco a sorridere D., e tu mi manchi molto. Nessuna intenzione di cercare un nuovo terapeuta, non è quello che voglio, è solo quello che vorresti tu per me. Alla fine sai che non ti ho mai dato retta fino in fondo. Piango spesso adesso, prima mai. Mio padre è via da 10 giorni, stiamo tutti meglio senza lui, sopratutto mia madre che non vedevo così serena e libera da parecchio tempo, forse da mai. Penso spesso alla sua morte. Penso spesso alla morte in generale. La mia, quella degli altri. Azzero i pensieri con una canna, everyday. Ultimamene sono così scarica che ho bisogno di una spinta diversa per riuscire a vivere, per non farmi schiacciare da questo malessere profondo che pensavo non tornasse mai più. Cerco soluzioni facili. Cerco il modo per farcela mentre tutto va in pezzi e io cerco di tenere tutti insieme, ma sono io a rompermi. Lascio schegge di me ovunque... Non nascondo più niente. Non nascondo che ho quasi smesso di mangiare ultimamente. Non nascondo che piango, che soffro,che tutto ciò che ho costruito lo sto distruggendo saltandoci sopra con una violenza tale da non poterne salvare nulla. Non nascondo che non vedo un futuro felice per me, che sono tormentata, che ho voglia di fuggire.. La novità è che ho sviluppato un nuovo desiderio. Quello di protezione. Desiderio di voler essere salvata. Il desiderio che sia qualcun altro a fare qualcosa per me e non più io a salvarmi da sola. Non ho più questa convinzione, perché questa volta è la volta in cui non ce la faccio. Tengo duro, giuro che lo sto facendo,ma sono debole; mi sento fragile. Ne sto ancora pagando il prezzo, vero?

mercoledì 29 luglio 2015

Ubrica e triste alle 6 di una domenica mattina

Sono le 6 di una domenica mattina qualunque...
È l'alba, un'alba uguale alle altre albe che ho visto da sbronza...
Avevo detto di non dovermi ubriacare oggi. Non è una novità che non mantengo la parola.
Come nn ho mantenuto la parola del "continuerò il pecorso con la dott. S.
Faccio il contrario si quello che ti dico.
Se sembro triste sono felice.
Se sembro felice sono triste.
Un enigma irrisolvibile.
Domani è il mio compleanno...

Paura del ritorno

Il mio compleanno quest'anno è passato come se niente fosse, senza dirlo a nessuno. 
È stato strano. Finché sono stata in compagnia tutto è andato bene. La notte però non sono riuscita ad avere un sonno sereno, nemmeno la notte successiva.. 
Non riuscivo ad addormentarmi perché avevo la sensazione che ci fosse qualcuno e aprivo di continuo gli occhi e sollevandomi per controllare. 
È stato orribile. 
So che nessuno può farmi del male.. Eppure quando sono nel mio letto, nella mia stanza, sola e al buio, ho ancora paura. Inconsciamente continuo ad essere spaventata. 
La mattina mi sento come se mi fossi drogata pesantemente e non riesco a riprendermi se non dopo molte ore e molti caffè.
Avrei tanto voluto non affrontare questo grande ritorno di sintomi da sola, ma non ho il coraggio di ripresentarmi dalla dott. S. Non ce l'ho proprio. Una grande parte di me lo vorrebbe.. Forse la stessa che sente ancora il bisogno di sentire D. L'unica terapeuta con cui vorrei parlare, ma lei non vuole parlare con me. Perché è meglio così, perché è giusto così. E io odio fare quello che è giusto, a me piace fare quello che sento. Giusto e sbagliato sono inutili, conta solo quello che il cuore dice.

Chissà se almeno mi leggi D.,
Un po' ci spero.. Indirettamente riuscirei a parlarti. 

Avrei voluto festeggiare.. 
Avrei voluto essere una persona felice, una fidanzata stabile e mai triste. Invece mi ritrovo ad avere sbalzi di umore enormi che inizio a pensare che dovrei stare sola. Lui non merita i miei malumori.. Vorrei regalargli solo sorrisi, ma, a volte, non so nemmeno dove sono e non riesco più a parlare.. Starei in silenzio e basta. Per delle ore o per dei giorni. 
Ci sto mettendo tutto l'impegno del mondo a non far uscire troppo fuori tanti segnali di sbandamento. 
Non mi sento stabile mentalmente. Non mi sento bene e ho paura di far crollare tutto quello che in questi mesi ho costruito, paura di rifinire in ospedale, paura di far preoccupare, paura di soffrire ancora e ancora.. Di farmi male ancora e ancora.
Ma la persona che sono veramente prova sempre ad uscire fuori. La parte insana di me. 
La tengo a bada.. Ma mi mangia lentamente.

giovedì 2 luglio 2015

Preda del Caos.

Non riesco a non essere arrabbiata.
Non riesco a fare pace con l'idea di essere sola.
C'è il mio ragazzo, che si impegna a capirmi.. Ma finisco sempre col non parlare con nessuno. Col vivere coi miei mostri che nessuno mi aiuta a combattere perché nessuno può capire fino in fondo e io non ho più voglia di spiegarmi, di raccontarmi. Vorrei solo vivere senza paura. Senza tutta questa analisi dei miei comportamenti perché ho sempre paura di sfociare nel patologico e allora presto massima attenzione per non rientrare nel circolo vizioso. Forse è sbagliato e forse non funziona perché nonostante la vita piena, sento il vuoto che mi inghiotte, come un vortice lento che culla ma divora.
Non ho più D. Non ho più una parte di me. Non ho più quel qualcosa che teneva la parte insana ancorata e stabile. Sono preda delle correnti del malessere... E vivere così è troppo difficile. Non so se ci riusciró.

giovedì 25 giugno 2015

Solitudine, la condizione naturale.

Il cuore batte lento, forse c'è qualche anomalia, o forse lo stress ha superato il limite concesso. Faró una visita specifica tra non molto.. Ma nel frattempo cerco di riprendermi con le mie sole forze. In queste giornate di malessere profondo e paura di morire, mi sono trovata sola, nessuno è venuto a farmi visita. Tutti con le loro vite, come sempre. Tutti con impedimenti vari ed eventuali. E se davvero il mio cuore si fosse fermato? Se anziché riprendermi stessi stata peggio? Alla fine le persone più importanti non mi hanno vista e non sono nemmeno a conoscenza della gravità della situazione.
Ho persino scritto una mail a D. , nemmeno lei ha risposto. Forse il nostro rapporto è davvero terminato. Sarebbe carino saperlo anzichè sviluppare paranoie ora dopo ora, giorno dopo giorno ormai da lunedì.
Sarebbe carino che le persone dimostrassero quello che dicono.

Sarebbe bello per una volta non sentirsi soli.


domenica 24 maggio 2015

La gente, i miei voli.

Penso sempre di non dover aver vergogna del mio passato, ma che anzi, non devo nasconderlo. Allora mi capita di parlarne così, spesso riponendo fiducia nelle persone ma non perchè tengano per loro il mio vissuto ma perchè penso che possano capire,ed apparentemente lo fanno. Apparentemente. In realtà è un clichè quello che mettono in atto. Prendono le distanze piano piano ed io mi chiedo che cosa ho sbagliato. Ho detto\fatto qualcosa per fare allontanare queste persone che fosse sbagliato, non mi sono comportata bene? Eppure la mia coscienza è in ordine. 
Non so stare con la coscienza sporca, non so mentire, così sono sempre sincera e sono sicura di essermi comportata seguendo i miei principi e la mia etica. 
Ripercorro i dicorsi nella mia testa, sapendo di non poter fare affidamento sulla mia memoria, ma posso farlo su me stessa.
Forse non piaccio o forse non sono quella che sembravo all'inizio. 
Appaio sempre una ragazza molto dolce, ed in realtà non è dolcezza ma gentilezza ed educazione, gli altri capiscono dopo che in realtà a me non importa di niente. Non sono curiosa come loro, non mi importa se Broke e Ridge si accoppiano ancora; non mi importano queste frivolezze.. non mi importa di tutte quelle cose che si dicono "tanto per parlare". é essere stronza? io non credo. Semplicemente lo trovo una perdita di tempo. Preferisco che una persona mi parli do come sta, che mi racconti il suo vissuto ed i suoi sogni piuttosto che parlare di GENTE che non riguarda le nostre vite direttamente. Però ognuno è libero di parlare di ciò che desidera, è che io non sono disposta ad ascoltare frivolezze. 
Mi dispiaccio comunque delle situazioni spiaceoli che si vengono a creare, dei distacchi, di persone che dalla sera alla mattina hanno deciso di ignorarmi per bhò, chi sa il motivo? E allora penso questo. Penso che la mia vita non piaccia a nessuno, ma è un buon motivo per lasciarmi sola? 
Forse le persone in questione (stringendo il campo) sono contro l'uso di ganja? Bhe pazienza, non mi hanno mai vista fumare. E non sanno abbastanza di me da poter comprendere. 
Ho troppo carico emotivo da alleviare, troppa rabbia da spegnere. Se non fumo sono un bomba ad orologeria con un timer impossibile da disinnescare. é una dipendenza, vero. Ma è davvero al pari delle mie precedenti dipendenze? stavo meglio prima a rimbalzare da un ospedale all'altro? Su, non siamo ipocriti, un pò di erba non ha mai ucciso nessuno. Gli psicofarmaci si, la bulimia si, l'autolesionismo si,l'alcolismo si. 
Non sono assolutamente pro-droghe. ASSOLUTAMENTE. Non tocco alcun tipo di droga di norma, eccezione fatta per l'erba. Solo ed esclusivamente. Credo solo che ognuno debba trovare il proprio equilibrio e se ciò che mi permette di mantenere un minimo di equilibrio è illegale (entro e non oltre dei limiti ben stabiliti) non mi interessa. Se tutto il mondo inizia a pensarla in maniera diversa forse esiste un motivo che le persone mentalmente strette dovrebbero iniziare ad accettare.
Stavo peggio prima quando la dipendenza era un trip da antipsicotico prescritto in dosi esagerate, stavo peggio quando mi è stata presentata la relazione per la richiesta di invalidità in cui lo psichiatra mi ha dichiarata inabile al lavoro (s'è visto quanto sono inabile... in più diagnosi sbagliata.Crepasse!);
stavo peggio quando mi dissociavo e prendevo strade della psiche degne del miglior acido in circolazione.
Stavo peggio quando la mia famiglia stava male a causa mia.
Stavo peggio quando non avevo rispetto per il mio corpo e non sapevo chi ero,dove volevo andare e come volevo andarci.

Adesso io so quello che voglio, so quanto valgo e so di poter fare affidamento su me stessa.Perchè mi fido di me. Perchè mi voglio bene.



giovedì 12 marzo 2015

my disease,my infection

Qualcuno una volta mi disse che non avrei potuto salvare il mondo. 
Oggi ci ripenso a distanza di tempo e il nodo alla gola si fa più stretto. Sempre più stretto.
Il senso di soffocamento è una sensazione ormai familiare. 
Inizia con un nodo alla gola, gli occhi diventano liquidi e il nodo iniziale è una mano immaginaria che mi soffoca. 

Cuorioso come la scrittura mi torni utile sempre quando non resta nulla della mia vita, nulla di ciò che sono. Un insieme di passioni ed interessi inghiottite dal buco nero. E così mi ritrovo sola. Io e le parole.
Io ed i pensieri che costa fatica ascoltare.

Devo stare attenta alle sfide che scelgo di coglierie. Non sono in grado di salvare nessuno. Come ho potuto pensare di salvare lui? Come ho potuto lasciare che tutto ciò da cui mi sono tenuta alla larga una vita si avverasse?
Ho lasciato che i miei sogni si spegnessere. Che tutto questo prendesse il sopravvento.
Il mio malessere, il suo. Dove sta il confine?
Quand'è che mi sono  sporta troppo?
Quand'è che ho deciso di rinunciare a me stessa per la sua felicità (invano)? 
Quand'è che l'amore ha iniziato ad essere qualcos'altro senza cui non si può vivere come fosse la peggiore delle droghe? 
Quando ha iniziato a farmi male amare così tanto?
Quando ho accettato di stare accanto ad una persona che non ha intenzioni di riprendersi (o farsi curare) nemmeno per farmi contenta?
Quando è accaduto?
Quando mi sono persa?
Da quando non dormo bene?
Da quando sono in decadenza totale?
da quando le occhiaie , io che non le ho mai avute, sono all'ordine del giorno?
Da quando non mi va più di parlare con nessuno?
Da quando ho alzato un muro alto mille metri intorno a me?
Da quando mi odio di nuovo?
Da quando la vita mi fa schifo,di nuovo?
Dove c'è scritto che l'amore cura tutto?
Ditemi dove CAZZO c'è scritto che insieme e con la forza dell'amore si combatte tutto? 
Dovevate dirlo prima che servono le forze di entrambi, dovevate dirmelo prima che il ruolo della parte forte era di nuovo il mio.
Dovevate dirlo prima che cercare  di far star bene una persona con ogni forza fisica e mentale costa il perdersi di vista e non avere più voglia di vivere.

in cuffia i Nine Inch Nails_ The downward spiral_ 

 (qui i testi: http://lyrics.rockmagic.net/lyrics/nine_inch_nails/the_downward_spiral_1994.html )

need you
dream you
find you
taste you
fuck you
use you
scar you
break you
lose me
hate me
smash me
erase me


 

martedì 27 gennaio 2015

Possiamo rinascere?

Ho messo in ordine la stanza oggi,
L'ordine mi fa sentire strana, come se con gli oggetti in ordine si sentisse più forte e chiaro il rumore del mio caos interiore.
Continuo a fare di tutto per non sentirlo, continuo a fingere di stare in pace. È questo continuo sforzo di rimandare indietro il pensiero cattivo che mi prende troppe energie. So che far finta di niente e fumarci su una canna non poteva essere la soluzione definitiva. Il punto è che la soluzione definitiva non c'è ed io starò male per sempre,avró sempre periodi in cui sarò costretta a pensarci se voglio riprendermi e smetterla di ignorarlo.
Sono costretta a scontare la pena per un reato che non ho commesso io.
Costretta a sognarlo ancora, vederlo, viverlo in eterno. 
Non riesco ad immaginare una me pulita, senza lo sguardo da bambina ferita, 
Una me non tormentata. 
Devo scontare questa pena per un reato che non ho commesso io, e la rabbia più grande si scatena quando prendo coscienza di quanto questo male sia lontano nel passato eppure ancora così contagioso in ogni mia azione. Le ripercussioni le vivo ogni giorno.
Sono una sopravvissuta, dovrei semplicemente farmene una ragione.
Qualcuno crede che sia possibile?
È possibile che un bambino abusato possa definitivamente chiudere la porta al dolore ed essere una persona normale, senza tormenti, senza disturbi?