domenica 7 dicembre 2014

Esente

Pensavo di non avere più l'etichetta della bulimica fino a quando la psichiatra non mi ha firmato e consegnato il foglio per l'esenzione. Il codice è sempre lo stesso. In quel momento avevo una freccia soppra la testa, grande, rossa e lampeggiante che indicava la mia condizione: BULIMICA.
Sono bulimica di sensazioni, bulimica di amore, di emozioni. Ma non di cibo.
Io non credo che avere sporadici episodi bulimici faccia di me una persona con un disturbo alimentare.
Io non sono più ossessionata, non conto più le kcal, non sminuzzo il cibo, non mi induco il vomito ad ogni pasto, non digiuno, non faccio tutte quelle piccole cose che prima riempivano la mia giornata, o meglio, la mia vita.
Non mi fottete con le vostre etichette che inducono paranoia o fanno sentire di più un problema. 
Forse non c'è un codice di esenzione per i borderline o per i "traumatizzati". 
In effetti è come se i nostri sforzi di apparire  siano sempre vani.
Ma ho smesso da un po' di voler essere notata per il mio malessere. Ora forse non voglio essere notata affatto.

L'unica esenzione che vorrei, a volte, è quella  dalla vita.

giovedì 4 dicembre 2014

forever in debt to you

Ci sono dei momenti in cui non posso scrivere ma le parole mi colano dai pensieri e pervadono la testa... Fino ad arrivare ai miei occhi. Restano lì come a non volersi sporgere... e guardano il loro riflesso attraverso i Tuoi, perché solo attraverso il mio riflesso in te, riesco a vedermi. 

lunedì 24 novembre 2014

Pomeriggio di Novembre

Non capisco ancora in quale stagione siamo, a volte fa freddo, altre volte devo spogliarmi per la strada,cercando di far entrare giacca, sciarpa e felpa dentro la borsa, che è sempre capiente.
Non capisco in quale stagione sono, a volte mi gelo, altre volte ho così da voler dare che mi agito,cercando di far venire tutto di me,emozioni e paure che infilo nella mia borsa, non più così capiente.

Sono le 19,25 di un comune lunedì di Novembre; mia madre dorme ancora sul divano, da tutto il pomeriggio. 
In casa solo io e lei adesso. 
Sono appena rientrata da casa di A. 
Ascolto in sottofondo i Baustelle, cantano "Nessuno". 
Cerco di passare le giornate con meno vuoti possibili. Incastrando le mie amiche, le commissioni,A., in modo da passare meno tempo possibile in questa gabbia... 
Ma non è la gabbia in sè, io ho la chiave per aprirla e liberarmi.. è la prigionia mentale di cui sarà sempre schiava. 
é la ripercussione che vivo in ogni situazione importante. Come se quello che è successo fosse un pianeta, io sono il centro della galassia, tutto mi gravita attorno.. e quel pianeta non rispetta le orbite ma anzi vaga distogliendo gli altri pianeti,i satelliti,le stelle dal loro percorso. 
Ecco. 
In ogni cosa il male spunta. Io lo sento. Vorrei spingerlo nel buco nero... Ma se il buco nero fossi io?
Se tutto il male venisse creato e distrutto in me? 


In tutto questo, D. si è trasferita, ergo cambio terapeuta e torno alle origini.. dalla dottoressa S.
Dopo D., credo che nessuno possa reggere il confronto con lei.
Cerco di non pensarci. E invece ci penso quasi tutto il giorno. Credo di dover affrontare la separazione anche se non è comunque una cosa definitiva; la vedrò e sentirò. Ma averla qui era rassicurante.

Le altre persone che in questo anno mi sono state accanto,forse per mio volere, stanno piano piano prendendo le distanze... Credo sia il naturale corso degli eventi, senza rancori. Mi salva il non fidarmi.
Il non aver mai creduto che ci sarebbero stati per sempre.

Non scrivo come prima, forse perché fumo più di quello che dovrei.
Non leggo come prima.
Non sono vuota come prima anche se spesso mi chiedo se questa pienezza sia solo superficiale.
Devo ammettere, cosa in cui non ho mai creduto, che l'amore è davvero qualcosa che smuove. 
Che ti rende vivo. Che ti manda in estasi e ti fa svegliare con voglia di vivere... 
La voglia di vivere che io non ho mai avuto.
Mi sento spesso stupida, ma credo sia merito di questo sentimento così bizzarro. 
Si,merito e non colpa. Mi sento sciocca e frivola e se esserlo vuol dire riuscire a sorridere di più, non può che essere un merito. 


domenica 9 novembre 2014

Blue

E tra tutte quelle persone nessuno esiste ancora.
Le stesse che dissero di volerci essere.

Eppure basta così poco a volte..

L'inverno raffredda tutto e tutti.
A partite da me.

mercoledì 29 ottobre 2014

La casa dell'orco

Mi sopravvaluto costantemente. Penso di potercela fare a stare in piedi, a passare una giornata intera con la sua presenza in casa, ma non è così.
Il malessere avvisa e io posso scegliere se evadere o se lasciare che come un'onda mi passi sopra e mi bagni, mi riempiae orecchie, il naso e la bocca di acqua.
Scelgo sempre di non evadere perchè mi autoconvinco di farcela ma puntualmente cado e affogo.
Sono state giornate lente e quasi non ricordo come sono passate. 
Il letto, questo angolo al sicuro, è stata una tana perfetta anche per 20 ore di fila.

Io non posso stare qui.
D. mi ha chiesto che cosa stessi pretendendo da me stessa. E fino a quale punto io voglia spingermi.. Non mi rendo conto che sono già troppo oltre.

Un bambino violato non puó vivere nella casa dell'orco.

Perchè io devo farlo?


domenica 26 ottobre 2014

Invisibile

Resta solo un  nodo alla gola, dei fazzoletti sporchi di sangue e una porta chiusa a cui nessuno verrà a bussare.
Ho un carico di parole che vomiterei fluidamente se solo non fossero pericolose e allora le rimamdo giù al sicuro, nel posto in cui fanno male solo a me.
Sto al buio da giorni ormai..
Nessuno nota niente.. Sono invisibile.
Sono io brava a nascondermi o voi a non voler vedere?
Non fa differenza, il risultato è la mia solitudine.
Speravo che lui fosse capace di starmi accanto. Mi sono illusa delle volte che lo ha fatto. Si è stancato. Di me ci si stanca. Quante dimostrazioni voglio ancora?

Stavo scrivendo un diario che sarebbe stato un regalo per lui. Lo custodivo come fosse un segreto importante. 
Ci scrivevo dei giorni insieme e di quello che volevo sapessi e che avevo paura di dire.
Oggi scrivo qui e non mi importa se leggerai o meno.. Sono arrabbiata perchè sei l'ennesimo abbandono.
E mi dispiace perché io non ti avrei mai abbandonato in un momento di dolore...

Non ha senso vivere per me. Nessuno capace di restare. Nessuno capace di esserci e basta. Senza pretese. Esserci perché ha voglia di farlo.
Non è un dono che la vita mi ha fatto.. 
Forse di doni me ne ha fatti troppo pochi se io non ho più voglia di andare avanti.

Domani torno da D., forse le chiederó un ricovero.. Forse smetteró di sentirmi sola per sempre.


venerdì 3 ottobre 2014

Non ci sei



Vorrei che questo nodo alla gola si tramutasse in lacrime e non in goccie di sangue.
Vorrei che questa ansia diventasse un sospiro e non mancanza di aria.
Vorrei che questa solitudine sparisse in un abbraccio.
Vorrei che lui non mi avesse mai toccata, vorrei non avere quelle foto,
Vorrei sparire e rinascere nuova, pulita e libera.

Ma le lacrime sono sangue,
Il respiro è corto e veloce,
La solitudine resta vuoto,
Le sue mani le sento sulla pelle come fosse adesso e le foto ancora lì..
Non posso rinascere. Non posso liberarmi. Non posso sentirmi meno sporca.


In tutto questo TU NON CI SEI. 



giovedì 2 ottobre 2014

Just like honey



Come te, è così che sei. Come il miele.

Forse sono miele anche io.

Guardarti mentre godi, mentre guardi me godere, mi porta in un'altra dimensione. Nel sentire qualcosa che raramente ho sentito dandoti le spalle.
Sento te.
Ti S E N T O .
Vedo te e non solo come un uomo che mi scopa e io sto lì solo perchè gli dà piacere.
Vedo te.
Tutto ciò che sei. Quello che vorresti essere. Sento i tuoi muscoli contrarsi. Il respiro su di me e l'energia che scorre dal tuo corpo al mio fino a rimandartela indietro e riprendermela ancora e ancora..


martedì 23 settembre 2014

Autunno

Mi chiedo dove porterà questo modo di comportarci cosí "easy", che non ci impegna, non ci lega, non ci rende responsabili l'uno dell'altro.
Mi chiedo dove porteranno queste scopate cosí, che sanno solo di spreco, in cui il sentimento é nullo. In cui io ti tocco e tu mi scopi. Ci rivestiamo e facciamo finta di niente. Abbiamp silenziosamemte deciso di non parlarne. Stiamo lasciando tutto al caso, nessuno dei due ha piú voglia di pensarci e trovare il modo meno doloroso di starci accanto. E forse é questo.
Forse lo è davvero. Ma non oggi. Questo fumo mi manda dritta in paranoia. Questo fumo,i tuoi libri...
Nessun ragazzo mi ha mai prestato un libro.
Ma dal tronde tu sei l'incarnazione di quello che mi piace in un uomo. Sei tu.
Eppure a volte riesco a vedere solo quello che di te odio.
Ma non é abbastanza.
Scopiamo come piace a te.
Nel modo crudo che ti da piú piacere.
Nel modo che meno piace a me.
Eppure mi piace ugualmenmte perché c'é qualcosa di perverso che mi fa sentire sporca. Sensazione familiare per me. E non posso evitare di metterti le mani addosso...
Tu sei il centro del godimento fino a quando questo gioco non si consumerà.
Fin quando ci stancheremo anche di questo. Siamo cosí io e te.
Troppo uguali.
Troppo uguali per amarci.
Troppo uguali per odiarci.

giovedì 11 settembre 2014

Tipo così

Tante le cose che vorrei scrivere ma mi sento incapace di farlo. 
Come se niente avesse un senso. E forse non ce l'ha?
Tutto scivola via. Ho l'anima impermeabile. Come se un anima non ce l'avessi. Eppure ce l'ho. O così si dice.
Soffio via quello che mi da fastidio. Lo allontano e niente puó far male. Non sento niente.
Tipo come quando l'amore fa male e per difesa si arriva al non sentire più niente.
Ecco, tipo cosí.
Non importa piú. 
C'è qualcosa che importa ancora?

Cosa puó farmi provare qualcosa?

There's no feelings in this place.


martedì 26 agosto 2014

Amandoti

Com'era il mondo prima che ti incontrassi?
Com'era la mia vita quando non c'eri tu?
E la tua quando non c'ero io?
Come sarebbe se non ci fossimo più l'uno nella vita dell'altro?
Come sarebbero le nostre giornate?
Io mi sentirei diversa. 
Come se dovessi iniziare a vivere dall'inizio.
E dovrei colmare la tua mancanza con altro, un'altra ossessione forse. Forse il conto delle calorie. Sai, sarebbe tanto più facile adesso che lavoro. La giornata passa più in fretta.
Potrei riempirmi la testa di numeri e calcoli. Potrei. Ma non è ció che voglio.
Ma ció che voglio io non corrisponde mai a ció che posso avere.
È te che vorrei avere..da oggi fino alla fine del nostro tempo. La tua mano e basta.
Non quella di un altro. 
La tua mano grande che tanto adoro. 
La tua mano tra i capelli, la tua mano incastrata con la mia come in un puzzle perfetto. 
Ma noi siamo imperfetti. 
Questo amore è imperfetto.
Io sono imperfetta. Come sempre. Come per tutti. Mai abbastanza.. Mai abbastanza da essere amata...
La storia si ripete. 

lunedì 11 agosto 2014

It's time to leave again.

Come un tumore che si insinua lentamente, all'inizio senza sintomi, per poi divorare ogni organo e occupare tutto lo spazio nella mente e nel cuore. 
E poi morire.

sabato 9 agosto 2014

There is no love for me.

Il mio pensiero costante è "dobbiamo prendere le distanze", convincendomi che così potrà passarmi e potró stare meglio il prima possibile. Ma in realtà non so se funzionerebbe. 
E il problema è che non funzionerebbe in nessun modo. Perchè non esiste una soluzione all'amore non ricambiato. 
È la storia della mia vita. Non c'è mai nulla di sbagliato in me. "Non sei tu,sono io". Già.

"Mi ha detto le solite cose.. Che lui non prova quello che provi tu.."
E anche se lo so è ogni volta un pugnale dritto al cuore. 
Non ti amo ma non mi abbandonare.
E invece vorrei.. Vorrei che provassi ad assaggiare la vita senza di me. Per vedere che differenza fa. Per capire se ti manco e quale parte di me ti manca di più.
Mi odio così tanto per essermi innamorata dell'ennesimo uomo che mi respinge. 
Anche se..
Mai nessuno.. Mai.. Nessuno.. È paragonabile a te, a ció che sei.. A quello che mi dai. 
Non sei uno tra tanti.
Sei una catena.
Sei magnetismo.
Sei.. Sei semplicemente tu.. 

Quante lacrime negli ultimi 3 giorni.
Quanto odio per me stessa.
Quanta delusione.
Quanta voglia di strapparmi via il cuore e buttarlo in pasto ai pesci..

Torno di nuovo a chiedermi perchè nessuno è capace di amarmi?
Che cosa ho di così sbagliato?
Vorrei solo distruggermi e non esistere più.
Dio se lo vorrei.
Continuo a far finta di niente, la vota va avanti. Noi siamo qui. Ma quello che vorrei è avere un posto dove marcire indisturbata..

Nè con me nè senza di me. 

Ma lo capisco perchè nemmeno io vorrei starci con me.

Mi detesto. Sono sempre la stessa stupida. Un finale sempre uguale. 
Ma la fine vera quando arriva? Questa è solo agonia.

There is no love for me.

Il mio pensiero costante è "dobbiamo prendere le distanze", convincendomi che così potrà passarmi e potró stare meglio il prima possibile. Ma in realtà non so se funzionerebbe. 
E il problema è che non funzionerebbe in nessun modo. Perchè non esiste una soluzione all'amore non ricambiato. 
È la storia della mia vita. Non c'è mai nulla di sbagliato in me. "Non sei tu,sono io". Già.

"Mi ha detto le solite cose.. Che lui non prova quello che provi tu.."
E anche se lo so è ogni volta un pugnale dritto al cuore. 
Non ti amo ma non mi abbandonare.
E invece vorrei.. Vorrei che provassi ad assaggiare la vita senza di me. Per vedere che differenza fa. Per capire se ti manco e quale parte di me ti manca di più.
Mi odio così tanto per essermi innamorata dell'ennesimo uomo che mi respinge. 
Anche se..
Mai nessuno.. Mai.. Nessuno.. È paragonabile a te, a ció che sei.. A quello che mi dai. 
Non sei uno tra tanti.
Sei una catena.
Sei magnetismo.
Sei.. Sei semplicemente tu.. 

Quante lacrime negli ultimi 3 giorni.
Quanto odio per me stessa.
Quanta delusione.
Quanta voglia di strapparmi via il cuore e buttarlo in pasto ai pesci..

Torno di nuovo a chiedermi perchè nessuno è capace di amarmi?
Che cosa ho di così sbagliato?
Vorrei solo distruggermi e non esistere più.
Dio se lo vorrei.
Continuo a far finta di niente, la vota va avanti. Noi siamo qui. Ma quello che vorrei è avere un posto dove marcire indisturbata..

Nè con me nè senza di me. 

Ma lo capisco perchè nemmeno io vorrei starci con me.

Mi detesto. Sono sempre la stessa stupida. Un finale sempre uguale. 
Ma la fine vera quando arriva? Questa è solo agonia.

giovedì 24 luglio 2014

Nata e morta lo stesso giorno.

Pochissimi sanno perchè odio io mio compleanno.
Non mi va di riscriverlo..

Ma si avvicina troppo..
Mancano 2 giorni. 
Più ci penso più il panico aumenta.
È per questo che scrivo. Per calmarmi. 
Ma non funziona anzi, ho una stretta allo stomaco e mi viene su l'anima.

Ho voglia di spaccare tutto. 
Odieró per tutta la vita quel giorno.

Mi sento così male..

lunedì 30 giugno 2014

Non mi amerai mai, ma io ti ameró per sempre.

Anche oggi siamo distanti milioni di anni luce l'una dall'altro. Anche oggi mi chiedo se questo abbia un senso, se abbiamo voglia di vederci, di sentirci, di viverci.
Anche oggi mi rispondo "forse no".
Anche questa sera mi manchi. Mi manca ció che eravamo e che ora non siamo più.
Anche oggi mi chiedo perchè mi hai scelta. Se davvero è me che vuoi.
Anche oggi non ho avuto dimostrazione alcuna.
Anche oggi mi hai lasciata sola.
Anche oggi ho aspettato quella conferma che mi facesse stare meglio e non è arrivata.

Non mi amerai mai.
E io ti ameró per sempre.

domenica 29 giugno 2014

Ti amo o ti odio.

Devo prendere atto e accettare il fatto di avere ancora un disturbo alimentare e che probabilmente non guarirò mai completamente,come non sanerò mai il mio umore altalenante perchè fa parte di ció che sono e di quello che negli anni ho interiorizzato. 
Devo far pace con me stessa e accettare questo malessere ma non ci riesco. Vorrei essere serena e affrontare tutto senza paranoie ma cazzo, mi sento morire dentro, ho troppi sbalzi, troppa mania e troppa depressione.. Troppa estremizzazione di tutto... Sopratutto del pensiero sugli altri. O mi stanno vicini e li adoro oppure sono delle merde a cui non importa nulla. Non riesco a stare nel mezzo.
Sto sempre lí, tra il ti amo e il ti odio e questo mi annienta, mi porta all'esaurimento delle mie energie e mi rende una lagnosa incomprensibile.

E oggi è domenica. 
Fottuta domenica del cazzo. 

Spero tanto di vedere D. questa settimana... Non posso aspettare fino al 10. 

Succede qualcosa nella mia testa che non posso controllare.. 
Ho un maledetto bisogno di comprensione! 
Bisogno anche di stare un pó di tempo con A, ma serenamente.. E parlargli si quello che mi succede.. Ma non ci riesco.. Ho paura che non riesca a capire.. E odio quando sminuisce.. Mi passa la voglia di parlargli..
Le mie paranoie, paure, ossessioni e tutto ció che mi mangia il cervello, rovinano i rapporti con gli altri e mi sento un peso.. Dunque non so più con chi cazzo parlare. Se non con la psicologa. Santa donna, se il paradiso esistesse lei farebbe un'ascesa senza ostacoli solo per quanto riesce a sopportarmi ancora dopo 4 anni.

sabato 28 giugno 2014

tipicamente borderline

Non so nemmeno da dove iniziare.
Ho terminato una settimana di lavoro, una sostituzione, tanto sforzo fisico,poco cibo.. impegno e buona compagnia.
Ma ancora troppo poco per me.
Ancora troppo fragile.
Ancora troppo borderline.
Reazioni che andrebbero ridimensionate, reazioni incomprensibili per una mente sana.
Maniacalmente attiva, disforicamente ansiosa e di cattivo umore.
Nervosa.
Infastidita.
Agitata.
La nota positiva è che capisco come mi sento.
Ho una gran voglia di piangere mixata alla voglia di spaccare tutto e gridare.
Mi sento esplodere e non so come rilassarmi.
Sono in questo stato da qualche giorno ma solo adesso che mi fermo ne prendo atto.

Sono morbosamente attratta da menti complicate.
Non so nemmeno quanto posso realmente scrivere qui per via delle persone che fanno parte della mia vita reale e non virtuale e non voglio che loro leggano.
Se dovessi davvero dar sfogo al pensiero attuale susciterei reazioni incognite.
E non è una cosa che amo. Il controllo prende il sopravvento. Il controllo che scelgo di avere e di cui ho maledettamente bisogno.
Come quello sul cibo.
Sapere esattamente cosa mangio, quali sono gli ingredienti e in che modo è stato cotto.
Ecco, idem per le relazioni.
Devo avere il controllo sulle reazioni. Nel senso: se io dico X, il mio interlocutore mi risponderà Y. O al massimo Z. Non posso rischiare che ad X venga risposto G.
Sto andando fuori di testa un'altra volta?
Cristo,credo proprio di si.
Quanto detesto l'estate cazzo.
Manca un mese al mio compleanno. Mi spaventa così tanto.
La nausea è un'amica fedele di quest'ultimo periodo.

Ho bisogno di parlare con qualcuno. Qualcuno in grado di capire e farmi vedere tutto con più lucidità.

Vorrei mandare una mail a D., ma è sabato. Non posso farla lavorare anche oggi.

I miei tratti borderline riescono ad accentuarsi così velocemente e imprevedibilmente che non posso controllare nulla... e quando perdo il controllo è un guaio.

Non so cosa fare, non so come impegnare il tempo.
Forse mi metterò a pulire.
Forse mi farò del male.
Forse leggerò.
Scrivere non mi basta.
Potrei guardare un film.

Potrei chiedere scusa ad A. per avergli risposto male. Ma cazzo, se dico di essere nervosa perchè continuare a fare battute del cazzo sapendo che mi innervosisce ancora di più? e poi sentirmi dare risposte di merda ed incazzose.
Quanto ti riesce bene fare lo stronzo.
Ma è un gioco a cui non bisogna giocare con me.
Il fuoco scalda, ma brucia se ci si gioca. Ed io sono fuoco.
Mi sento terribilmente pericolosa.
Per me,per gli altri.
Ho bisogno di uscire e vedere qualcuno.. ma come sempre non cerco le persone con cui vorrei stare.
Come sempre non mi sento all'altezza.

Mi viene da vomitare.
Ho un esorbitante cumulo di tensione,rabbia ed emozioni soffocate che spingono fuori e non riesco a filtrarle per farle venire fuori gradualmente. Ho paura che esplodano e di fare grossi danni.

domenica 8 giugno 2014

A pezzi

Nessuno qui se non la realizzazione.
Ho poche forze fisiche, ho pianto così tanto.. Pensavo di non riuscire più a smettere. 

Sono sola, nella mia stanza al buio. Ho quel pensiero a tenermi compagnia.
Una compagnia assillante.

Avrei voluto scrivere una mail a D. ma avrebbe avuto poco senso, la rivedró domani. Forse avrebbe detto qualcosa per farmi sentire meglio e ci sarebbe riuscita.. Ma non so se è di altre parole che ho bisogno adesso.
Ho cancellato i miei account facebook. Vorrei cancellarmi dalla vita.
Vorrei che ci fosse qualcuno con me adesso. Vorrei non essere sola. Non avere bisogno di farmi del male.
Continuo a piangere e dondolarmi sul letto.. Avanti e indietro con la schiena. Soffoco i versi del pianto col lenzuolo.. E vorrei  strozzarmici...

Non so che cosa dire.. Riesco solo a stare qui dentro al buio.. In questa stanza sporca e disordinata.. Proprio come mi sento io. 
Sporca e in disordine.
Vorrei chiamare qualcuno ma chi? Con chi posso permettermi di non fingere? 


venerdì 6 giugno 2014

Drogatemi.

Quel giorno è arrivato. 
Il giorno in cui nei miei ricordi ho visto il colpevole.

Al buio. In piedi contro un muro. Lui che mi tiene ferma dalle spalle. Vedo quella mano con la fede al dito.
È così familiare. 

F a m i l i a r e .


Resto immobile adesso.
Sul divano. In penombra. Si sente solo il tic tac delle lancette. 
E il mio dolore che rimbomba tra queste mura.
Stridente. Angosciante. Solo. 

Vorrei che A. fosse qui, su questo divano con me, a non dire niente ma esserci.
Le parole non servono.
E questa volta non ne ho davvero.

Un pó di erba allevierà il pensiero.




sabato 31 maggio 2014

Emozioni!

Oggi è il nuovo giorno di un ennesimo nuovo inizio.
Porto con me le forti emozioni di queste ultime settimane ad iniziare da Antonio che ha aperto le danze a questo vorticedi emozioni che sono sempre difficili da affrontare. 
L'anno di Servizio Civile è terminato con una bellissima festa a sorpresa qualche giorno fa e con gli ultimi giorni di saluti e ringraziamenti che mi hanno riempito il cuore. Ho capito si essere davvero riuscita a dare, di aver davvero trasmesso qualcosa di mio anche a chi non è stato a stretto contatto con me. Sentir dire che nessuno in questo anno ha mai detto qualcosa di male alle mie spalle ma che anzi, tutti mi hanno adorata da subito.
Mi commuove ripensarci perchè io non credo mai in me stessa, e anche durante l'anno spesse volte non mi sono sentita all'altezza, mi sentivo inferiore e pensavo sempre che avrei potuto comportarmi diversamente.. Invece andava bene così.
E anche se detesto le frasi fatte, davvero ho lasciato in quella struttura una parte del mio cuore.. Quel cuore che ho scoperto essere capace di amare a dismisura.
Sono felice di aver avuto al mio fianco persone così speciali.. E non mi sento più sola. Le mie compagne di strada, ognuna con i loro alti e bassi, sono sempre state forti e coraggiose proprio come lo sono stata io. 
A volte le responsabilità erano troppe, a volte non avrei voluto trovarmi quel carico da gestire ma non sono mai scappata.
Generalemente sono una che scappa davanti al pericolo ma il Coraggio e la Determinazione sono doti che ho appreso in questo anno, insieme ad un'infinita pazienza di cui tutti ancora si stupiscono. 
Quell'ambiente delicato è stato per me una cura. Pensavoaddirittura che avesse fatto del bene più a me che agli ospiti e invece no, il bene che ho ricevuto ha fatto il giro giusto tornado indietro.
 
Ieri V. ci ha regalato un gufetto, diverso per ognuna di noi, ognuno rappresentava una caratteristica: la mia era l'amore.

A di amore. 
E questa volta io mi sento una A.


lunedì 26 maggio 2014

Hold me

7 giorni senza vomito..
6 giorni con te. 
0 giorni senza farmi del male.
0 giorni senza lo schifo addosso.
0 giorni senza sentirmi a posto con me stessa.
0 giorni senza odiarlo.
Questa sensazione nessuno puó capirla.
Mi manderà al manicomio. Non ho tolleranza nemmeno per la sua presenza.  
Ho fatto colazione e i conati di vomito continuavano a spingere su il latte. La sua sola presenza mi destabilizza e mi fa provare rabbia. 
Ho pulito la cucina. Ho pianto pulendo la cucina.
Ho pianto nella vasca da bagno, nascosta lì dentro per un'ora.
È entrato nel mio bagno e ho lavato tutto con la varecchina perchè ogni cosa che sfiora mi sembra contaminata e non riesco a farci niente.
Se mi versa l'acqua a tavola io non la bevo. 
Ultimamente è un continuo alzarmi da tavola a metà pranzo perchè fa sempre qualcosa che mi da fastidio. 
Lo so che nessuno puó capirmi, e nemmeno io capisco il perché di queste terribili sensazioni.

Tra pochi giorni termineró il servizio civile e anche se allontano il pensiero so di doverci fare i conti, so di dover smettere di fingere che vada bene così e ammettere che sto morendo di paura perchè stare in casa mi fa stare esageratamente male.. E se sto troppo male sappiamo che cosa succede..
Sono spaventata a morte dal mio futuro. Vorrei certezze..sapere che cosa ne sarà di me.. 
Vorrei la certezza che Tu ci sarai sempre al mio fianco, che non mi lascerai mai combattere da sola. Lo vorrei più di ogni altra cosa.. Invece mi sveglio ogni giorno con la paura che Tu abbia cambiato idea su di noi, con l'ansia di fare una mossa sbagliata e spesso per non sbagliare non faccio niente..
Ma sappi che il mio posto sicuro nel mondo sono le Tue braccia.
Non sento più il peso del mondo sopra di me se mi tieni stretta. 

Posso solo sentirmi bene con Te.

Grazie ❤️
Grazie per volerci provare,
Grazie per accettarmi.
Grazie perché con me non è facile.


martedì 20 maggio 2014

Gli effetti del vino

Mi manchi.
Mi manchi tanto e non vorrei questa mancanza. 
E non posso dirlo, non posso parlarne perché tutto il mondo è contro i miei sentimenti...
Ma io voglio solo te.. Voglio le tue mani.. Voglio le tue parole.. Voglio il tuo bene... Voglio che mi prendi in giro dopo aver fumato..
Voglio sentire io tuo profumo e guardarti mentre stai in silenzio o pensare a come muovi bene la bocca mentre mi parli e io mi perdo nei tuoi occhi piccoli con le ciglia belle..
Faccio fantasie sulle tue mani che gesticolano e sono le uniche che vorrei sentire sul mio corpo.. Le uniche che lq mia mente tollera..
Ma non sono abbastanza bella per te..
Non sono abbastanza magra..
Non sono abbastanza intelligente, o grande, o non lo so..
Ma nessuno, e tu questo lo sai, sarà capace di provare un bene così grande per te.

Mi manchi e devo dirtelo perchè non posso farne a meno.
 
Non posso fare a meno di te.

domenica 18 maggio 2014

I'm outta my head without you.

Sei un pensiero costante.
Più mi allontano e più sento la dipendenza da te.
Da quello che eravamo.
Da quello che riuscivamo a dirci.
E forse adesso non resta nulla se non questo senso di vuoto che proviamo e che ci perseguita.
Senza te mi sento persa.
Senza il mio migliore amico, senza l'uomo che ho amato e amo con ogni fibra del mio corpo, con ogni parte cerebrale di me, con quel poco di anima che mi hanno lasciato. 
Tutto sta scemando, cosa ci allontana?
È questo dolore vero?
È lui che ci divora e ci isola?
Perchè non riesco più a sentirti?
Quante volte ancora mi lascerai scappare? Quante volte ancora torneró?
Forse non lo faró più.
Sono una persona insicura ed è per questo che ho bisogno di una dimostrazione, di un piccolo gesto da parte tua per voltarmi, e abbracciarti di nuovo. 
Perchè non fai niente? Io lo so che ti importa... È ho la necessità che me lo dimostri..
Qualcosa che dimostri che sentivi quello che mi hai detto.. Che è vero che non vuoi perdermi, che è vero che mai mi lascerai andare via.. 
Ricordi? Lo giurasti tre volte. 
Ti ho amato così forte da pensare di riuscire a guarire per te.. Perchè mi hai tenuto la mano mentre affondavo...
Perchè ci siamo salvati mille volte e voglio che ce ne siano altre mille! Voglio che restiamo a galla insieme. Sei l'unico che ci riesce.
Mi sembrano lontani anni luce quei discorsi importanti. Sembra tutto uno scherzo della mia fantasia... 

Odio come mi fai sentire,
Odio non vedere mai un passo verso di me,
Oddio essere all'ultimo posto nella tua vita,
Odio quando non reagisci,
Odio quando mi fai allontanare,
Quando devo sedermi lontana da te,
Quando ho bisogno di te e non ci sei..

Ma amo quando mi lasci tenere la tua mano e quando stringi la mia..
Amo come mi guardi,
Amo sentire la tua voce sgridarmi,
Amo i tuoi capelli
I tuoi vestiti
I tuoi tatuaggi
Le tue mani grandi
Le tue braccia forti
La barba morbida
Le tue all star e i tuoi jeans neri
I tuoi buongiorno e le tue buone notti,
Le chiamate improvvise,
Come mi chiami e quanto ti piace chiamarmi cosí..

Ma adesso io non sento nulla. 
Non sento nulla perchè tu non senti nulla per me.

Ci scambiamo finta indifferenza come due stupidi, lo sai che mi manchi, lo so che ti manco, ma mi dispiace.. Non riesco a comportarmi diversamente adesso..
Vorrei solo muovessi un dito verso di me.. Per farmi sentire meglio come sapevi fare.
Per fare in modo che tutto questo non vada perso..
Che noi non andiamo persi.

Rischio tanto ad aprirti il mio cuore in questo modo, ma so di essere un libro aperto per te... E in fondo sai bene che questi sentimenti non possiamo ignorarli in eterno.

A volte penso di aver fatto male a fidarmi.
Ma lo penso quando tutto mi sembra una mia follia, quando ci allontaniamo e tutto sembra perso.. E allora si, allora ho paura che tu sia un bugiardo come gli altri.

 


venerdì 16 maggio 2014

B di Bulimica

Da sola non mi fermo.
Arriveró al degrado, al punto in cui sarà chiaro al mondo che sto perdendo e forse qualcuno mi salverà, io da sola non so farlo.
Ogni giorno che passa vomitare è sempre più doloroso. I dolori allo stomaco mi paralizzano, la gola mi fa male. Torna il reflusso, torna l'esofagite, torna il sentirmi sempre gonfia, il mal di testa, i crampi, i capogiri, il non riuscire a digerire nulla.
E tornano le bugie, 
le scuse per andare al bagno, 
i vestiti che puzzano di vomito, 
i soldi spesi in cibo da vomitare,
 il frigo vuoto, 
i sotterfugi, 
l'acqua dimenticata in bagno, 
l'ansia di doverlo fare e la paura che qualcosa me lo impedisca, la speranza che non ci sia nessuno a casa e la gioia quando "posso farlo"..
Il guardarmi allo specchio con la faccia sporca di vomito e gli occhi in sangue e finalmente poter guardare negli occhi il mostro che sono.
La verità è che non rivolevo tutto questo.
Non volevo di nuovo trovarmi nel mezzo di questo vortice che tutto coinvolge e tutto distrugge. 
Non so come venirne fuori e in realtà non voglio perchè mi fa stare bene. Mangiare per poi vomitare e non sentire niente di niente.. Nessun dolore, nessuna paura, nessuna ansia. Alla fine del ciclo io sono libera. Scarica da ogni tensione. Solitamente mi sdraio e subito dopo perdo i sensi risvegliandomi quando qualcuno mi chiama. 
Forse un giorno di questi non mi sveglieró più.
Dopo 10 anni non ho idea di quanto io possa reggere ancora queste violenze.
Sento di non farcelal fisicamente. Le energie sono sempre meno e ogni malessere mi spaventa.. Mi dico sempre che non lo faró più.. Ma da sola non riesco a fermarmi. E nessuno puó impedirmi, quando rientro la sera, di dare il via alle danze..


martedì 13 maggio 2014

8 del mattino

Ho pensieri confusi,
Non mi riconosco.
Mi agito, mi innervosisco, sento rabbia.
Non sono mai stata così.
Io ero la bambina calma che non disturbava mai e ora sono una donna a cui nulla va bene, con una parola pronta per tutto perchè tutto poteva essere fatto meglio.
Non mi piace come sono.
Non so ascoltare gli altri, non so dar loro consigli. 
Sono un'egoista concentrata solo sul proprio malessere. 
Non so manifestare affetto se non con un abbraccio che non sempre è facile dare. 
Vivo di ansie per il futuro, di relazioni malsane e vomito autoindotto con una frequenza crescente che mi porta a dormire spesso azzerando la mia vita sociale.
Ieri a parte aver vomitato il pranzo senza un minimo di forza di controllo, con tutta la nonchalance di cui sono dotata e aver lasciato in un bagno senza finistre il tanfo inconfondibile del vomito, sono tornata a casa dopo il lavoro.
Casa vuota.
Mi sono messa mangiare ogni cosa che mi ha ispirato e ho dato il via al mio rituale preferito.
Amore e odio per la bulimia. 
Amore e odio per il cibo che riempie i miei vuoti.. Ma i vuoti sono fatti per rimanere tali e il vomito serve a non farmi sentire la pienezza, anche quella delle emozioni.
Mi scarica da ogni stato emotivo al punto da addormentarmi. 
Mi sono messa sul divano e prima delle 21 dormivo. 
Poi mio fratello mi ha portato una pizza.
L'ho mangiata in tempo record e sono andata a letto. Nessuna energia per vomitare. 
Nessuna energia per fare qualsiasi altra cosa se non dormire.. E sognare cibo avariato. 

Oggi sarà un'altra giornata bulimica, com ogni giornata.
Del peso non mi importa, non salgo più ossessivamente sulla bilancia. 
Non mi importa di essere bella, mi importa solo di non sentire dolore.

lunedì 12 maggio 2014

Voler morire

Vorrei annullarmi...
Non esistere più. Non provare nulla. 
Vorrei poter parlare.
Vorrei chiedere a qualcuno di stare qui con me, di stringermi la mano, di impedirmi di farmi ancora del male ma devo essere forte. 
Ogni rumore si acutizza dentro la testa,
Ogni voce è distorta..
Ogni dolore è più forte adesso. 
Ed io devo combattere da sola, ancora una volta con l'istinto suicida, con i mostri che mi circondano, con questa famiglia che tutto sa ma tutto tace.
Col nemico peggiore che io abbia mai avuto: la colpa del segreto.

E non mi dispiace per nessuno, fanculo a chi rimarrà deluso.. Provate voi a vivere questo incubo e non affondarvi una lama nella carne..
Provate a non desiderare la morte.
Provate a non potervi fidare di nessuno al mondo nemmeno di vostra madre (che è il motivo per cui non esiste essere umano di cui mi fidi).

Provate a vivere come me... E a volerlo fare ancora.

Troppo

Troppo anche per scrivere qui.
Troppo per viverlo.
Troppo per non farmi del male. 

Rabbia. 
Rabbia che mai avrei pensato di provare.

Vomito.

domenica 11 maggio 2014

I miei meno sentiti auguri mamma

Anche oggi ho guardato l'orologio troppo presto. Le 6 del mattino nel mio giorno di riposo.
Mi alzo, organizzo il da farsi e metto a scaldare mezza tazza di latte. Sempre la stessa tazza, sempre lo stesso latte. Non è un'abitudine, è un'ossessione.
La mia vita in questa casa è piena di ossessioni.
Entra mio fratello e mi chiede se sto dormendo perchè sono giorni e giorni che vede che mi sveglio eccessivamente presto. Gli ho detto che forse è perchè lascio che entri troppa luce nella stanza.
Ma mi sveglio di soprassalto preda dell'ansia. Ogni fottuto giorno da qualche settimana.
Si siede al tavolo  della cucina con me mentre tuffo i biscotti comprati da mia madre rigorosamente senza zuccheri aggiunti nel latte ad alta digeribilità.
Mi versa il caffè e mentre lo beviamo mi dice che dobbiamo andarcene da casa. Andare a vivere insieme.
Non è assolutamente una cosa che farò.
Devo separarmi da questa casa, da questa famiglia. Per quanto ami mio fratello vivere insieme è una cosa troppo sbagliata da fare.
Mi dispiace e mi sento in colpa ad avergli detto che non voglio vivere con lui, ma non va bene e non lo farò.
Dopo il caffè bevo un sorso di latte ma fa improvvisamente schifo.
Accendo la sigaretta e circa a metà mi viene la nausea. La butto. Respiro. La nausea non passa.
Chiudo la porta del bagno, apro il rubinetto e il latte coi biscotti scelti da mamma finisce nello scarico.
Mi sento meglio.

Oggi è la festa della mamma. Le ho fatto gli auguri non appena è rientrata da lavoro.
L'ho abbracciata e baciata e ho chiuso forte gli occhi.
Lei ha a malapena allungato un braccio per "ricambiare" l'abbraccio. Si è subito staccata.
Mi sono girata e una sensazione di disgusto mi ha pervaso il corpo.
Due minuti dopo mio padre si mette a cercare nonsisachecosa in uno dei miei cassetti.
Mia madre è intervenuta e appena mi ha visto arrivare ha subito mandato via mio padre dalla mia stanca, con la paura che potessi avere una delle mie solite reazioni con lui.
Mi chiedo però se stesse proteggendo me o lui.

Tutti hanno mangiato il mio pranzo, anche oggi ho sputato veleno. Non hanno mai imparato che ho bisogno di mangiare tranquilla,senza i loro commenti assassini sulle mie modalità di nutrimento o sulle porzioni che mangio. Oggi a mandarmi in tilt sono state le allusioni di mio padre al barattolo della Nutella a metà.
Sono sbottata. Gli ho detto chiaramente che mi ha rotto i coglioni. Lui ha iniziato a rimangiarsi le parole e dire che non stava insinuando che l'avessi mangiata io.
Gli ho detto di non comprarla se deve fare tutte queste storie. E che non voglio sentire mai più mezza parola del genere. Gli ho chiesto se ero stata chiara.
Lì è intervenuto mio fratello a dire che io non sapevo nemmeno che la Nutella ci fosse.

Ma porco *** non si rendono conto che mangio le stesse identiche cose da anni???
Che raramente mangio del dolci?
Che sono titubante quando non sono io a cucinare e chiedo nei dettagli quali ingredienti sono stati usati?
Che taglio il cibo in parti uguali?
Che lavo le posate prima di usarle quando apparecchia mio padre?
Che preferisco mangiare da sola, che non guardo in faccia nessuno mentre siamo a tavola, che non mi siedo mai composta perchè non voglio stare lì con loro?
E si permettono pure di farmi la morale se non mangio o ancora peggio di farmi notare che la maionese ha molti grassi?
questo è la prova di quanto non abbiano capito assolutamente niente.
Speravo che col ricovero a Miralago potessero imparare qualcosa...
ma quando i terapeuti dicevano loro che non dovevano parlarmi assolutamente di cibo mia madre continuava a chiedermi che cosa avessi mangiato e ancor peggio se avessi vomitato.

E' al festa della mamma. Dovrei onorarla per  tutto ciò che fa. Ma riesco solo ad avercela con lei per ciò che non ha fatto.

Forse è questa l'unica cosa che mi fa piangere.

Realizzare che il sogno di oggi non è molto diverso da quello di 20 anni fa.
Che la donna che mi mette al rogo è la stessa  che mi fa perseguitare.
Ed io scappo. Scappo da tutti quegli uomini...
Scappo senza trovare pace.

sabato 10 maggio 2014

Grazie DM❤️

Come al solito mi sono svegliata con un pó d'ansia che è passata prima che arrivassi a lavoro. Ho rifiutato l'invito di un ragazzo e non so se lo accetteró mai. 
Non è il momento di fare nuove conoscenze, vorrei essere più serena prima. 
Non posso dare nulla adesso, sono troppo presa da me stessa e dal mio dolore.

Fatica enorme a vomitare..
L'ho fatto a lavoro e non avrei dovuto e nè voluto ma è stato automatico. Non ragioni in quei momenti.
A casa ho pranzato e non si sa perchè io abbia così tanta fame oggi.
Di pomeriggio ho vomitato ancora.

Sono chiusa in questa stanca da subito dopo il pranzo. 
Sono le 18 e speravo tanto che mia madre uscisse.

Non sono voluta andare da A., avrei voluto venisse lui qui. 
Non mi scoccia andare da lui, anzi, mi sento sempre meglio quando sto da lui.. Peró avrei voluto che per una volta facesse lui uno sforzo per me..
Non è andata così e va bene lo stesso.
Vorrei scrivere tanto di lui, e se non leggesse lo farei..


Non ho chiesto a nessuna delle mie amiche se fossero libere. In realtà ho bisogno di riposare ma non chiudo occhio. Questa pessima settimana ha lasciato il segno, sopratutto la crisi di ieri..
 Io sola so quanto ho desiderato di morire in quel momento e quanto ho dovuto resistere a non farmi male perchè altrimenti mi sarei fatta troppo male. Un male irreparabile.
Come se un'ondata di dolore mi avesse travolta e bloccata.
È stato terribile e non sapevo cosa fare. Ho mandato un messaggio a Daniela (l'educatrice con cui lavoro) nonostante la sua gentilezza, nonostante il suo affetto che in alcuni giorni è davvero salvifico, nonostante la sua disponibilità io mi sono sentita nel modo in cui mi sento sempre quando chiedo aiuto: un peso, una scocciatura , una persona viziata che sta male per niente e che esagera. 
Ma no, non esagero, anzi spesso cerco di far sembrare meno grave il mio malessere, lo sminuisco perchè se davvero qualcuno realizzasse quanto realmente sto male verrei di nuovo ricoverata in un qualsiasi posto purchè sotto costante controllo.

Sono così brava a mentire, bisogna avere davvero un dono per capire che mento.
Nessuno lo nota, nemmeno le persone che vedo ogni giorno. 
Fatta eccezione per Daniela.
Mi si è gelato il sangue quando mi ha chiesto "stai di nuovo male vero?".
Non so che faccia ho fatto ma trovare una persona che abbia il coraggio o forse l'interesse di essere così diretta non è semplice.
C'è chi sa tutto di me e pur vedendomi ogni giorno non ho mai sentito un "come stai?" da parte sua. E se lo ho sentito non è stato detto con interesse.

Forse è il nome ad essere speciale. 
Chissà se riusciró a ringraziarti un giorno.

Un grazie non basta. Ma sappi che è sincero.

venerdì 9 maggio 2014

Quando smette?

Ho bisogno che ne valga la pena,
Di sapere che ci sarà un giorno migliore ma ho paura. 
Vado avanti carica di dolore col mio peso nel cuore.
Mi avevano detto che sarei stata meglio, che sarei guarita se mi fossi impegnata, se lo avessi desiderato con tutte le mie forze ma le forze non sono infinite ed io ho paura di non riuscire a rialzarmi mai più.
Ho paura di morire di dolore....
E in questo momento desidero solo sentirmi meglio e se non mi è concesso voglio chiudere gli occhi e abbandonarmi.


giovedì 8 maggio 2014

Ansia.

Mi sono svegliata alle 6 con già un carico di ansia. Ho riempito la vasca e messo il bagnoschiuma sapendo che la mattina dopo i tagli fanno ancora male e che il l'acqua calda e il sapone mi avrebbero fatto malissimo.
Così è stato. Speravo di rilassarmi ma non ha funzionato.
I tagli sotto l'orologio sono gonfi ma domani andrà meglio.
Gli altri sono un pó più fastidiosi.
Non ho fatto colazione a casa, ho continuato ad essere agitata circa fino alle 9, passata la nausea mi è venuta fame. Ho fatto colazione e sono stata più o meno bene durante tutta la mattinata. A casa ho pranzato e al momento non ho ancora vomitato. Il pensiero di farlo lo ho. Ma devo studiare e ho bisogno di avere le energie. 

Credo che questi episodi di vomito siano particolarmente legati all'ansia e al mio non riuscire a gestire le emozioni negative sopratutto in casa.


mercoledì 7 maggio 2014

Come si smette?


Il cornetto della colazione stamattina non è venuto su. Forse troppe persone fuori dalla porta. 
Ansia che viene e che va.
Torno a casa  con mio padre. Mi siedo in macchina e dico "ciao", lui non risponde e accende il motore. Gli chiedo se avesse accompagnato mio fratello a lavoro e mi dice di si. La macchina è di mio fratello, mio padre a breve non guiderà più perció abbiamo tenuto una macchina sola che dovrebbe essere anche mia, ma non la uso.
Arrivo a casa, il pranzo é pronto sul tavolo.
Risotto pollo e zucchine. 
Ne metto poco nel piatto. Il primo pensiero è stato "il riso viene su facilmente".
Mangio sola, loro hanno pranzato prima.
Mio padre in poltrona e mia madre si prepara per il lavoro. 
Devo aspettare che esca per vomitare.
Ma ho mangiato poco, posso non farlo.
Mi metto un altro pó di quella poltiglia ormai fredda. Vedo qualcosa nel forno: carne impanata e fritta. 
Ne prendo un pezzo. 
Arriva madre: hai visto che c'è anche la carne?
Io rispondo che pensavo fosse per cena.
Così mi sento autorizzata a mangiarla.
Mando giù anche due grissini. 
Esce.
Due bicchieri d'acqua e attraverso la sala,chiudo la porta e mi dirigo in bagno.

Pulisco e mi ripulisco.
Davanti allo specchio guardo i danni dello sforzo: capillari rotti. La faccia è piena di puntini rossi.
Il riso è uscito anche dal naso.
Non mi basta, non mi sento vuota. 
I pop corn e le patatine di stamattina danzano nella pancia e ridono di me.
Senza bere mi rimetto a vomitare con scarsi risultati ma fino a sentire lo stomaco contorcersi e il sapore dei succhi gastrici.
Adesso ho anche gli occhi rossi.
Ogni vena è diventata evidente.

Sono comportamenti che portano alla morte. Qualcuno dovrebbe ripetermelo sempre.
Non ho più la paura di soffocarmi quando il cibo va sia nella gola che nel naso.
Non ho paura che lo stomaco si rompa, 
Che il cuore ceda.
Che lo squilibrio idrosalinico mi faccia collassare.
Non ho paura di niente.

Ho solo paura di vivere troppo a lungo in questo modo.

Non so come uscirne...

martedì 6 maggio 2014

Male.

Ho cenato.
Una fettina e l'insalata. Porzioni un pó misere ma lo stomaco sembra voglia spaccarsi da un momento all'altro. Le gambe sono come cemento, nausea, capogiro.  Peso sul petto.

Cerco di non respingere il pensiero.
Non posso vomitare, sono tutti in casa.
Non voglio nemmeno farlo perchè il malessere è giá arrivato.

Ho spento la luce e chiuso la porta. 
È tutto buio.
È sempre tutto troppo buio.

Adesso non fa più paura, vedo i mostri anche di giorno. Appena chiudo gli occhi loro sono lì.

Lo sento il respiro vicino al mio corpo.

Sento la stessa paura ogni giorno.
Ogni momento.

Mi chiedo solo perchè le persone facciano del male ai bambini.
Mi chiedo perchè il vostro Dio non punisca chi abusa di un bambino.
Mi chiedo perchè la sola persona a pagare sia io.
Merito questo dolore?
Ho fatto qualcosa di male?

Ci siamo.

Il cuore pulsa forte.
Il fuoco nella testa.

Resisti Cazzo. Resisti.

Mi viene su la cena.

Dovrei chiamare qualcuno giusto?
È ora di cena, non si disturba a quest'ora. 

Mi sento una mano stringermi la gola.
Non c'è nessuno qui.
Giusto?
Nessuno puó farmi male adesso.




Ridatemi l'anima.

Bloccata

Vorrei vedere una via d'uscita ma non ci riesco. Non riesco ad immaginarla.
Ed è triste. 
Non ho ancora compiuto 25 anni e mi sento pronta per morire. 

Vorrei fare come mi dicono le persone che ho attorno, vorrei gridare al mondo il mio dolore, piangere, parlare.. Chiedere aiuto.
Ma sono bloccata. Desidero farlo ma mi sembra sbagliato. Io mi sembro sbagliata.


lunedì 5 maggio 2014

Going down

L'umore crolla a picco e mi ritrovo ancora un'altra volta a fissare le pareti della stanza.
Spengo il telefono, ogni tanto lo riaccendo per non allarmare nessuno.
Stamattina ho mandato un sms a mia madre dicendole che sta per venirmi un altro esaurimento e che questa non è una situazione che potró reggere a lungo.

Tra un'ora ho lezione di inglese, non ho le forze.
Salteró anche stavolta,non ho le energie fisiche per uscire di casa e stare in mezzo ad altre persone.

Ho provato inutilmente a studiare, il pensiero non si ferma e la capacità di concentrarmi è nulla. 
Che cosa dovrei fare?

La colazione è finita nello scarico e ho saltato il pranzo. Non è la giornata ideale per pranzare con mio padre.

Se mangiassi adesso finirei per abbuffarmi e vomitare. Voglio evitarlo.

Non so cosa mi sta succedendo.

E qualunque cosa sia non so come affrontarlo.

Forse è solo maggio.

Forse questo sentirmi sola mi sta lentamente uccidendo.

Le emozioni che provo sono sempre meno.. 

Non provo più amore.

Provo solo un gran senso di vuoto.

Lo sguardo si sposta sulla scatola del Seroquel da 200mg.
E se buttassi giù tutto?

Non lo faró. Non voglio dare l'allarme.state calmi,oggi non mi uccido.
Ma se qualcuno dovesse uccidermi,bhè, sarebbe il giorno giusto, non proverei dispiacere.




Non toccare

La giornata non poteva iniziare peggio.
Le sue mani nelle mie cose private. I miei diari. I miei libri che non sono mai stati toccati da altre mani se non le mie.

Cercare di mantenere la calma, non rispondere male.

Non mi resta che vomitare la colazione che tanto viene già su..
Le lacrime per questo schifo non bastano più.
Perchè questo odio?
Se fosse stato lui?

Vomito autoindotto Vs mestessa: 3 a 0.


domenica 4 maggio 2014

Pensieri a raffica.

Le unghie corte e lo smalto rovinato che non ho voglia di togliere..
La porta chiusa a chiave: siamo di nuovo noi. Io e la bulimia. 
Le ricadute fanno parte della guarigione, servono a mantenere l'equilibrio.. Bla bla bla...
Io non sono mai guarita.
È solo una bugia che racconto a tutti, anche a me stessa..
La verità è che non me ne frega più nulla di guarire, stare bene, avere un bel corpo. Non mi è mai davvero importato.
A 8 anni ho deciso che non dovevo più essere una bambolina e ho iniziato a ingurgitare cibo di nascosto. 
Ricordo benissimo che già a 10 anni io mi sentivo sola. Non ero più la cocca di papà, che poi, chi cazzo ha mai voluto esserlo? 
Ho deciso di imbruttirmi e il grasso non piace agli uomini quindi dovevo diventare grassa, dovevo tagliare via i capelli lunghi.
Ma dall'altra parte c'erano le pressioni dell'adolescenza, la competizione con le compagne di classe.. Il non poter più nascondere la femminilità.
Fino ai 17 anni mi sono vestita come un maschio: tute, pantaloni larghissimi a nascondere questo corpo in continua trasformazione... 
E poi l'inizio della fine: l'arrivo del disturbo borderline.
Il trucco nero, gli anfibi, le borchie, la musica "cattiva" sparata alta nelle orecchie giorno e notte...smettere di mangiare e mostrare al mondo che potevo ottenere quello che volevo.
Far notare alle mie compagne che anche se erano belle, quella più intelligente ero sempre io. Io la passavo liscia, io avevo i voti migliori, io non andavo a scuola per 2 settimane e tornavo con 8 kg in meno. 
Io con gli occhi sempre rossi, i capillari del viso sempre rotti fino a quando ho raggiunto l'obiettivo: essere disprezzata e detestata da tutti.
Potevo stare sola senza scuse.
Potevo nascondere i tagli senza sforzi.
A casa non c'era mai nessuno,
A mio padre dicevo che avrei pranzato con mia madre e quando lei tornava dicevo di aver mangiato con lui.. 
Il loro non comunicare mi ha sempre fatto comodo.
I pomeriggi dormivo, poi mi svegliavo e mi abbuffavo e vomitavo fino allo stremo..
Fino a non avere forze per stare in piedi..
Oppure uscivo con qualche ragazzo con cui volevo andare a letto..
Poi tornavo e mi punivo.
Così fino al diploma... Quell'estate smisi di mangiare dal giorno del mio compleanno.
Partii per l'università con 18 kg in meno ad agosto per i precorsi di medicina.
Credo di aver dato il meglio di me in quell'anno.
La mia camera era un misto di odori sgradevoli: fumo, vodka e odore di corpi nudi. 
Posaceneri pieni e bottiglie di keglevich vuote. Vestiti per terra e le persiane socchiuse...
Test di gravidanza dentro ai bicchieri, a volte nemmeno li ho guardati..
I resti del cibo sparsi ovunque e macchie di sangue.
Pagine scritte e strappate..
Il dolore che non voleva più stare nella testa ed io non sapevo come esprimerlo.
Volevo essere salvata.. Ma la mia idea di salvataggio non era contemplata dalle persone che frequentavo, o che meglio dire frequentavano il mio corpo.
Cambiavo colore di capelli ogni due per tre. 
Volevo essere salvata ma non mi era concesso confidarmi con nessuno..
L'unica persona con cui riuscii a farlo dopo poco fuggì spaventata dal mio mondo.
Mi tradii raccontando a tutti di quando mi aveva trovata coi polsi tagliati.. Prendendosi gioco di me.
Fu la prima persona e anche l'unica con cui piansi per il male che mie era stato fatto.
Il primo a cui lo dissi. Il primo ad abbracciarmi e supplicarmi di smetterla di piangere.
Il primo e l'ultimo.
Che male mi fece.
Non meritavo un tradimento così infame.


sabato 3 maggio 2014

Scuse inutili a me stessa

Dovrei scusarmi con me stessa per come mi maltratto, per tutte le volte che negli ultimi 10 anni ho chiuso a chiave la porta del bagno, acceso la musica, aperto il rubinetto della doccia e ho spinto due dita in fondo alla gola.
Dovrei scusarmi con me stessa per tutte le volte in cui, negli ultimi 10 anni, nel buio della mia stanza, nei bagni della scuola, seduta accanto al lavandino, dentro la vasca da bagno, sotto le coperto, ho lasciato segni sul mio corpo tagliandomi.
Dovrei chiedere scusa a me stessa per aver abusato del mio corpo in ogni modo possibile.. Per averlo concesso senza dignità ad ogni ragazzo e ad ogni uomo che ha voluto sfiorarmi, per ogni rapporto non protetto, per il sesso sporco e senza alcun senso.
Dovrei chiedere scusa a me stessa per ogni insulto, per ogni droga, per ogni sottomissione, per ogni sbronza, per ogni giorno passato a nascondermi, per ogni ricovero, per ogni farmaco preso e per ogni tentativo di farmi fuori.
Per ogni lacrima mandata indietro e per le troppe colpe che mi assumo.
Scusa a me stessa per la testardaggine quando avrei dovuto lasciarmi andare e per essermi lasciata andare quando dovevo lottare.
Scusa a me stessa per non essermi difesa, per aver vissuto la violenza infinite volte, per essere fuggita quando bisognava restare e per non averlo fatto in situazioni di pericolo.
Scusa a me stessa per essermi innamorata di uomini che mi hanno fatto del male, di uomini che non possono provare amore per me, di aver fatto di tutto per compiacerli, di essermi spinta in situazioni di pericolo, di essere arrivata a vendermi senza scappare.
Scusa a me stessa per non aver chiuso gli occhi,
Scusa a me stessa per l'odio che provo,
Scusa a me stessa per non avere le forze di cavarmela da sola.
Scusa a me stessa per essere una perdona bisognosa.
Scusa a me stessa per ogni centesimo speso in droga,alcool e cibo da vomitare.
Scusa a me stessa per essere sbagliata.

Posso scusarmi all'infinito, ma che senso ha se non riesco a perdonarmi?


Lo schifo.

venerdì 2 maggio 2014

Pago pegno.

Un giorno di serenità costa caro.
Oggi pago il conto per non essere stata male ieri.

Solo voglia di farmi male..
Solo bisogno di bisogno di rassicurazioni che non arrivano.

mercoledì 30 aprile 2014

Domani è Maggio.

Perdere il sonno mi da la misura di quanto lo stress si stia facendo sentire.
Si avvicina per me il periodo peggiore dell'anno: primavera-estate.
Maggio e giugno sono i mesi in cui cedo e Luglio.. Bhè a Luglio c'è una ricorrenza. Quella ricorrenza. Avevo 15 anni quando mi chiusi in casa per la prima volta tutta l'estate. Metto il naso fuori solo dopo la metà di Agosto.. 
Odio l'estate per svariati motivi.
Odio mia madre per l'ostinamento di questi ultimi anni a voler festeggiare ad ogni costo il mio dannato compleanno. 
Il giorno in cui dovrei felice di essere nata io odio me stessa per non essere nata morta.

martedì 29 aprile 2014

Missing

Fisso questa pagina bianca aspettando che qualcosa di bello da scrivere possa venirmi in mente, ma a quanto pare sono capace solo di produrre dolore. 
Forse non avrei dovuto riprendere a scrivere il blog, ma non  ho nessuno con cui parlare. E se quel qualcuno c'è non posso e non voglio appesantirlo con i miei soliti piagnistei. 
Avrei solo voluto qualcuno con cui stare in silenzio abbracciati, come succedeva con S. a VM.. Ma lui non è qui e forse mai come oggi mi è mancato. 
Mai come oggi ho desiderato di raggiungerlo sulla panchina e sdraiarmi sulla sua pancia con il mio vecchio corpo, con tutti quei kg in meno... 
Mi avrebbe passato una delle sue cuffie e avremmo ascoltato insieme The Scientist e Fix You dei Coldplay.. e poi forse anche Incantevole dei Subsonica. 
Ci saremmo curati le ferite a vicenda.. avrei accarezzato i suoi tagli e lui i miei. 
Avrei pianto perchè avrei sentito di poterlo fare. Non gli ho mai nascosto le mie lacrime. 
Mi avrebbe stretto più forte le mani... e non mi sarei sentita sola.

A. dice che io non sono sola,ma che mi sento sola...
Vorrei fosse così. Anche D. gli dà ragione in questo...
Ma perchè allora quando sto male non oso cercare nessuna delle persone che ho attorno?
Sbaglio io?
Ognuno ha la propria vita, e io ho così paura di essere in qualche modo respinta o rimandata ad un altro momento.. é successo e sono stata solo peggio.

Mi ricordo quando tutti mi chiedevano come stavo... Ma era evidente il mio malessere.. 
Adesso che non lo è sono rare le volte in cui mi viene chiesto.
Vorrei rispondere con tutta la sincerità di cui sono capace, vorrei riuscire a dire ad alta voce come mi sento.. Ma non ci riesco. 
Continuo a mentire.. mentire... mentire...

E quando sono sola non riesco a fare altro che piangere provare pena per me stessa. Per il mostro che sono, per la lotta che ogni giorno sono costretta ad affrontare, per le mie ossessioni, per il senso di vuoto, per ogni sentimento inespresso, per ogni lacrima respinta e ogni bisogno represso. 

Odio l'arrivo del bel tempo, odio quella dannata divisa rosa con le maniche corte.. la odio... mi costringe a farmi del male in punti più fastidiosi perchè nascosti. Le braccia a volte sono semplici da coprire.. Sopratutto con una madre che entra in bagno mentre mi lavo.. Le braccia si muovono,si nascondono.. le gambe meno, la pancia per niente. 
Non mi piace dover mostrare i segni di questa guerra.. Ma le persone non vedono... o più semplicemente non hanno il coraggio di chiedere.
Ed io non voglio che lo facciano.

Liberami dal male

Mi sento così male.. 
Cerco le parole per definire questo stato, ma non le trovo. Non ho le parole per le emozioni. 
Tristezza?
Stanchezza?
Ansia?
Paura? 
Arrendevolezza?
Non lo so, forse tutto... Forse di più.
Sono rientrata da lavoro e mio padre stava lì in poltrona. Ho preparato il pranzo per noi due, la forchetta che ha messo al mio posto l'ho tolta e ne ho preso un'altra, non uso quello che tocca lui, sopratutto se ha a che fare con il cibo.
È una mania che mi porto avanti dalla preadolescenza. Lo faccio così bene che nessuno ci fa caso. 
Mi sento così sconfitta. 
Chiusa in questa stanza che non rispecchia affatto quella che sono. 
Odio il lilla, ma ho scelto una camera di quel colore.. È bella, e alla piccola F. piace.. Ma lei sta sempre lì, in quell'angolo buio che si nasconde.

Oggi ho visto un'infermiera che lavorava dove lavoro io, con la sua bambina.. Ogni volta è un colpo al cuore. Era così bella lì con la sua mamma. Non mi sono fermata. Ho continuato ad accompagnare un paziente e nella mia mente le ho augurato un'infanzia serena. 
Le ho augurato di non diventare un adulto senza prima essere stata una bambina. 

La testa fa male, fa spesso male..
E questi occhi sono così stanchi di trattenere..

Liberatemi da questo male, qualcuno lo faccia per favore..

lunedì 28 aprile 2014

Cerco di stare in piedi

Controllarmi mi costa fatica,
Tenere indosso la maschera mi porta allo stremo delle forze...
Mi chiedo quanto ci sia di patologico in mio padre. E , anche se fosse causa di malattia, il suo comportamento mi causa forte stress. 
Mi guardo allo specchio e capisco di essere al limite, trattengo le lacrime anche se nessuno puó vedermi.. Provo a respirare ma non funziona..
Piango un pó cercando di farlo in silenzio. 
Mi ripeto che posso piangere, che mi aiuterà a mandar via un pó di malessere.
Non funziona.
Una morsa mi stringe il petto.
Mi asciugo gli occhi.
Entro in sala a prendere la borsetta, ho bisogno di una sigaretta.. Gli passo davanti e il dolore si trasforma in occhi lucidi e labbra strette tra i denti.
Oggi come 10 anni fa mi domando che cosa gli ho fatto di male.
Non so rispondermi.
Ho cercato di salvare le apparenze per tutta la vita fino a quando ho potuto.
Mi sento un fallimento per questa famiglia  che vive di conflitti taciuti, di violenze su cui nessuno ha mai detto una sola parola.
Non va via dalla mia testa la sua violenza. La vedo ancora oggi in ogni suo gesto,e mi manda in bestia.
Ci sono cose che ricordo anche se ero molto piccola.. 
Cose che un bambino non dovrebbe vedere, cose che per anni mi hanno fatto avere incubi. 
Come se non bastasse il resto, vero?
Avrei preferito essere stupida e viziata e invece ho dovuto vedere, ho dovuto vivere cose che anche per un adulto sarebbero pesanti.

Vorrei scappare dai pensieri, ma devo rimanere lucida. 
Esco a fare due passi, forse riusciró a calmare questa tempesta.

domenica 27 aprile 2014

Non smette mai

Anche oggi ho provato ad usare la parola "pedofili" e come ancora una volta ho notato il tuo sguardo evitante e sentito il tuo silenzio. Stavolta sono stata in silenzio anche io, non ho cambiato rapidamente il discorso come le altre volte. 
Ho sentito il fuoco salirmi dalla pancia e arrivare alla testa. Feroce. 
Ti ho guardata e ho provato un misto tra compassione e disprezzo.
Non riesco comunque ad odiarti, e non voglio farlo. 
Vorrei più che altro liberarmi e liberare anche te del peso, ma non è il momento. Non me la sento, sono ancora troppo fragile. Che poi, qual'è la misura della fragilità?
Dopo tutto sto ancora in piedi con le mie sole forze.
Dopo tutto credo ancora all'amore, mi fido ancora delle persone, mi dono ancora agli altri, sorrido ancora.. E nel frattempo mi scorrono davanti, incessantemente quei pensieri, quelle poche immagini,quei sogni.. La paura è costante come lo è la colpa. Ma non mi fermo. Non mi arrendo. 
Faccio del mio senso di solitudine un punto di forza.
È che, poi, quando mi fermo, sento solo la paura.. Le voci, quelle parole che sono chiodi trapanati nelle viscere. Immobilizzano. Uccidono. Non ho più sangue ma le ferite sono aperte.
Vorrei trasformare in positivo l'esperienza dell'abuso, ma sfido chiunque a trovarci un aspetto positivo.

L'amore bastava prima, ma non passa da queste parti da molto tempo. 
Mi sento come mi hanno fatta sentire a 4,5,8 anni.. 
Etichettare la figura maschile come un nemico, qualcuno che mi farà male per forza non è stata una buona idea. Ma a 4 anni è stata l'unica scelta. 
Le decisioni prese da bambini ce le portiamo avanti in eterno.
Scelsi di odiare me stessa per quello che avevo fatto, perchè era sbagliato, perchè non dovevo. Mi sentii in colpa e il senso di colpa è ancora parte integrante di me, non riesco a scacciarlo.
So che non ho colpe.
Che da bambina non potevo averne.
Che non sono io il mostro.
Ma mi accuso ancora. 

Riecheggiano tra un pensiero e l'altro quelle parole..

"Sei una brava bambina",
"I grandi si amano così",
"Non devi dirlo a nessuno",
"Apri la bocca"
"Nessuno ti crederebbe"

...non voglio più sentire niente..
Ma non smettono mai..


Mai mai mai mai mai mai mai mai...








venerdì 25 aprile 2014

Colpevole. 25 aprile 2014 h21.30

Questo è uno di quei momenti che dovrebbero capitarmi in terapia e non a casa da sola, sdraiata nel letto con la luce accesa e la porta aperta aspettando che passi qualcuno in modo da farmi riprendere e porre fine a stati di alterazione. 
Questo è uno di quei momenti in cui potrei riuscire a dire quelle parole che continuano a morirmi in gola.
Dire ad alta voce quello che ho subito.
E magari finire per riuscire a ricordarmi.
L'ansia torna, capisco ogni giorno di più che ció che mi fa star bene è altamente nocivo,come qualche anno fa non troppo lontano...
La consapevolezza di oggi peró é di gran lunga maggiore.. Quindi è peggio.
Come leggersi i danni collaterali dell'eronia mentre ti stai spruzzando la vena. 

Forse quelli come me sono nati per dare l'esempio di cosa succede quando si fa la cosa sbagliata ed io in questo sono la perfezione fatta a persona.

Gli stessi errori, la stessa inconscia ricerca della medesima situazione che dà il via ad un altro ciclo di situazione-emozione indefinita-passato-dolore-azione. 

Ci sono ancora troppi gradini nel vuoto nella mia storia, troppe coincidenza, troppe espressioni e discorsi caduti nel vuoto che mi danno da pensare..
Troppe cose che vorrei chiederti.. Mamma.

Se é vero quello che sento, percepisco..
Se dovesse essere vero..
Mi chiedo solo perchè. Perchè non hai fatto nulla per farmi stare meglio?
Se sono stata io a dirtelo perchè hai lasciato che mi ammalassi di odio così ferocemente?
Perchè hai lasciato che per 20 anni mi punissi?
Perchè, pur vedendomi così triste, di quella tristezza che fa desiderare la morte, non mi hai abbracciata ma hai continuato a mantenere le distanze?
Perchè abbiamo mantenuto il segreto?

Perchè in quel maledetto sogno tu stai lì a guardarmi e ridere di me con loro mentre io a 4 anni brucio legata nuda ad una sedia?

Io so che tutto questo ha un senso.

E forse mi sono data già ogni risposta.
Forse questo è il motivo per cui siamo così distanti...Ma mamma, la verità è che se penso a questo.. Non vorrei mai essere come te... 

Non vorrei nemmeno essere come me.

Hai lasciato che succedesse tutto....
Una madre dovrebbe proteggere la propria bambina..
Qualunque cosa succeda.
A qualunque prezzo.
Missione fallita per te. 

Che male parlare così,
Che male realizzare che sarebbe potuta andare in un modo migliore..


Non mi hai protetta.
Non mi hai aiutata.
Non sei venuta a trovarmi in ospedale solo perchè a te faceva troppo male. 
Hai lasciato che combattessi sola i mostri che tu hai lasciato sotto il mio letto.
E anche se credi di si, io non li ho sconfitti. Non li ho ancora guardati in faccia. Continuo a fuggire e continuano a rincorrermi perchè non ho le tue braccia in cui rifugiarmi..

Sono sporca, mamma.
Non va via questa sporcizia, non si puó lavare..
L'odore non si puó lavare.
Il dolore non si puó ignorare.
L'abbandono non si puó curare.
L'amore non puó insegnartelo un'altra mamma, eri tu a doverlo fare.
Ma l'amore che conosco è solo quello per il dolore.
Se farà male io lo ameró.
La mia vita è un susseguirsi di aituazioni che creo e ricreo per rivivere all'infinito quell'unica grande sensazione che mi hai insegnato e che è l'unica che riconosco: quella di non essere amata. 

domenica 20 aprile 2014

Mai abbastanza. (Sabato 19/4/2014 h.2.30)

Vorrei scappare, ancora.
Fuggire è sempre il mio primo istinto. Un istinto che non seguo.
Anche oggi una piccola cosa,un gesto che mi ha infastidita, mi ha rovinato l'umore e mi ha portato al solito meccanismo di pensieri che si concludono in un "non sono abbastanza". 
Avrei voluto piangere, avrei voluto poter andare via.. Ma ho adottato il solito sistema ormai automatico: rimandare indietro le emozioni e far finta di nulla.
E vorrei non far finta.
Vorrei non far finta che tutto vada bene perchè non è così. Nulla sta andando bene ad iniziare dall'alimentazione, dai miei comportamenti disfuzionali di ogni tipo, dal lavoro che non dovró cercare e dal blocco che ho nel pensare al futuro.
Dio,mi spaventa mostruosamente. 
Mi rifiuto di pensarci.
Stasera la serata è andata piuttosto male. Ho abbandonato tutto e sono andara via...
Con un bel sorriso.
Che tanto non voglio che nessuno se ne accorga. 
Mi sento così sbagliata,così fuori luogo. Tutti hanno cose più interessanti o intelligenti da dire. Tutti hanno voglia di raccontarsi.. Io no. Io non so cosa provo. Non so cosa voglio. Non so perchè piango.
Ho solo una cosa chiara e nemmeno posso dirla.. Come al solito. E quanto male fa...

Non sono in grado di reggere il confronto.

Sono spaventata dalla vita,
Spesso ho solo bisogno che qualcuno mi stringa forte e mi dica che sta andando tutto bene, che non ho motivo di avere paura. 

Vorrei vorrei vorrei.

Perchè non sono morta quel giorno? 
Continuo a chiedermelo.. 
Sono stanca si pagare per qualcosa che non ho fatto. Di sentirmi colpe che non ho. Di saltare tra abbandono/fuga/dipendenza.
Sono stanca di avere pensieri del genere.
Stanca di non riuscire a vivere quello che sento con serenità.


sabato 29 marzo 2014

Fino al massacro

2 anni fa ad oggi uscivo da Villa Miralago, la clinica per disturbi alimentari in cui sono stata 8 mesi.
8 mesi in cui sono tornata una volta a casa per Natale, una settimana fuori compresi due giorni di viaggio tra andata e ritorno. E un'altra volta per 3 gg per fare la visita con la mia terapeuta. 
È strano anche pensarci. Pensare a com'ero quando ero lì..
E anche se tutti dicono che stavo peggio io non ne sono sicura. Il mio corpo era migliore,più piccolo,più muscoloso e tonico. 
I miei capelli più luminosi, le cicatrici più fresche. 
Forse se avessi avuto il coraggio di affrontare prima il mio trauma, se avessi avuto il coraggio mentre ero clinica, sarebbe andata diversamente..
Non prevedevo questo declino. 
Immaginavi di uscire da lì, continuare il percorso di laurea e diventare banale anche io. Preferivo la banalità di una vita senza eccessi alla malattia. 
Il benessere è durato forse meno di un mese.. Caddi subito in una crisi depressiva e mi misi a letto, non facevo niente. Dormivo e vivevo la nostalgia.
Il peso sale, l'umore scende: "cosa ne pensi di un ricovero in spdc?sei a rischio". 
"Di nuovo?" Pensai. Ma non risposi, annui con la testa. 
La mia famiglia era contraria, lottai da sola per un'altra volta ancora..
Mia madre non venne a trovarmi se non al penultimo giorno x dieci minuti.
Nuovi farmaci, il litio, il peso aumenta ed io sono triste. 
La triade cibo-vomito-digiuno era ancora la forza predominante finchè non mi spensi del tutto. 
Per un anno io non ho vissuto.


Mi chiedo se adesso io lo stia facendo.
Quanto puó chiamarsi vita questa esistenza costruita su ossessioni, paure e dipendenze? 
Quanto posso mirare ad essere felice se il tormento non si placa? 
Tra poco finirà tutto, 2 mesi ed il servizio civile sarà finito; finirà il corso di inglese. 
Che cosa faró?
Ho in testa il migliore dei piani per una morte perfetta.

Mi sento come 3 anni fa. 
Il ricordo di L... Quella malata dipendenza... 
Cambio l'oggetto della mia dipendenza, ma lo scenario è lo stesso. 

I pensieri non stanno in silenzio,
L'erba non li mette a tacere.
Sono spaventata dalla necessitá di farmi male. 
Sono spaventata dal non poter parlare con nessuno.
Sono spaventata dal mostro che sono,dall'odio che provo e dal desiderio di uccidere me stessa così violentemente da non potermi arrabbiare mai più.
Più mi guardo e più mi detesto, mi odio.

Voglio sparire e torturarmi nel modo in cui vorrei senza che nessuno me lo impedisca.
Ripetere ancora la violenza, ancora e ancora.. Fino ad espiare la colpa.
Fino al massacro.