venerdì 25 aprile 2014

Colpevole. 25 aprile 2014 h21.30

Questo è uno di quei momenti che dovrebbero capitarmi in terapia e non a casa da sola, sdraiata nel letto con la luce accesa e la porta aperta aspettando che passi qualcuno in modo da farmi riprendere e porre fine a stati di alterazione. 
Questo è uno di quei momenti in cui potrei riuscire a dire quelle parole che continuano a morirmi in gola.
Dire ad alta voce quello che ho subito.
E magari finire per riuscire a ricordarmi.
L'ansia torna, capisco ogni giorno di più che ció che mi fa star bene è altamente nocivo,come qualche anno fa non troppo lontano...
La consapevolezza di oggi peró é di gran lunga maggiore.. Quindi è peggio.
Come leggersi i danni collaterali dell'eronia mentre ti stai spruzzando la vena. 

Forse quelli come me sono nati per dare l'esempio di cosa succede quando si fa la cosa sbagliata ed io in questo sono la perfezione fatta a persona.

Gli stessi errori, la stessa inconscia ricerca della medesima situazione che dà il via ad un altro ciclo di situazione-emozione indefinita-passato-dolore-azione. 

Ci sono ancora troppi gradini nel vuoto nella mia storia, troppe coincidenza, troppe espressioni e discorsi caduti nel vuoto che mi danno da pensare..
Troppe cose che vorrei chiederti.. Mamma.

Se é vero quello che sento, percepisco..
Se dovesse essere vero..
Mi chiedo solo perchè. Perchè non hai fatto nulla per farmi stare meglio?
Se sono stata io a dirtelo perchè hai lasciato che mi ammalassi di odio così ferocemente?
Perchè hai lasciato che per 20 anni mi punissi?
Perchè, pur vedendomi così triste, di quella tristezza che fa desiderare la morte, non mi hai abbracciata ma hai continuato a mantenere le distanze?
Perchè abbiamo mantenuto il segreto?

Perchè in quel maledetto sogno tu stai lì a guardarmi e ridere di me con loro mentre io a 4 anni brucio legata nuda ad una sedia?

Io so che tutto questo ha un senso.

E forse mi sono data già ogni risposta.
Forse questo è il motivo per cui siamo così distanti...Ma mamma, la verità è che se penso a questo.. Non vorrei mai essere come te... 

Non vorrei nemmeno essere come me.

Hai lasciato che succedesse tutto....
Una madre dovrebbe proteggere la propria bambina..
Qualunque cosa succeda.
A qualunque prezzo.
Missione fallita per te. 

Che male parlare così,
Che male realizzare che sarebbe potuta andare in un modo migliore..


Non mi hai protetta.
Non mi hai aiutata.
Non sei venuta a trovarmi in ospedale solo perchè a te faceva troppo male. 
Hai lasciato che combattessi sola i mostri che tu hai lasciato sotto il mio letto.
E anche se credi di si, io non li ho sconfitti. Non li ho ancora guardati in faccia. Continuo a fuggire e continuano a rincorrermi perchè non ho le tue braccia in cui rifugiarmi..

Sono sporca, mamma.
Non va via questa sporcizia, non si puó lavare..
L'odore non si puó lavare.
Il dolore non si puó ignorare.
L'abbandono non si puó curare.
L'amore non puó insegnartelo un'altra mamma, eri tu a doverlo fare.
Ma l'amore che conosco è solo quello per il dolore.
Se farà male io lo ameró.
La mia vita è un susseguirsi di aituazioni che creo e ricreo per rivivere all'infinito quell'unica grande sensazione che mi hai insegnato e che è l'unica che riconosco: quella di non essere amata. 

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