lunedì 24 novembre 2014

Pomeriggio di Novembre

Non capisco ancora in quale stagione siamo, a volte fa freddo, altre volte devo spogliarmi per la strada,cercando di far entrare giacca, sciarpa e felpa dentro la borsa, che è sempre capiente.
Non capisco in quale stagione sono, a volte mi gelo, altre volte ho così da voler dare che mi agito,cercando di far venire tutto di me,emozioni e paure che infilo nella mia borsa, non più così capiente.

Sono le 19,25 di un comune lunedì di Novembre; mia madre dorme ancora sul divano, da tutto il pomeriggio. 
In casa solo io e lei adesso. 
Sono appena rientrata da casa di A. 
Ascolto in sottofondo i Baustelle, cantano "Nessuno". 
Cerco di passare le giornate con meno vuoti possibili. Incastrando le mie amiche, le commissioni,A., in modo da passare meno tempo possibile in questa gabbia... 
Ma non è la gabbia in sè, io ho la chiave per aprirla e liberarmi.. è la prigionia mentale di cui sarà sempre schiava. 
é la ripercussione che vivo in ogni situazione importante. Come se quello che è successo fosse un pianeta, io sono il centro della galassia, tutto mi gravita attorno.. e quel pianeta non rispetta le orbite ma anzi vaga distogliendo gli altri pianeti,i satelliti,le stelle dal loro percorso. 
Ecco. 
In ogni cosa il male spunta. Io lo sento. Vorrei spingerlo nel buco nero... Ma se il buco nero fossi io?
Se tutto il male venisse creato e distrutto in me? 


In tutto questo, D. si è trasferita, ergo cambio terapeuta e torno alle origini.. dalla dottoressa S.
Dopo D., credo che nessuno possa reggere il confronto con lei.
Cerco di non pensarci. E invece ci penso quasi tutto il giorno. Credo di dover affrontare la separazione anche se non è comunque una cosa definitiva; la vedrò e sentirò. Ma averla qui era rassicurante.

Le altre persone che in questo anno mi sono state accanto,forse per mio volere, stanno piano piano prendendo le distanze... Credo sia il naturale corso degli eventi, senza rancori. Mi salva il non fidarmi.
Il non aver mai creduto che ci sarebbero stati per sempre.

Non scrivo come prima, forse perché fumo più di quello che dovrei.
Non leggo come prima.
Non sono vuota come prima anche se spesso mi chiedo se questa pienezza sia solo superficiale.
Devo ammettere, cosa in cui non ho mai creduto, che l'amore è davvero qualcosa che smuove. 
Che ti rende vivo. Che ti manda in estasi e ti fa svegliare con voglia di vivere... 
La voglia di vivere che io non ho mai avuto.
Mi sento spesso stupida, ma credo sia merito di questo sentimento così bizzarro. 
Si,merito e non colpa. Mi sento sciocca e frivola e se esserlo vuol dire riuscire a sorridere di più, non può che essere un merito. 


domenica 9 novembre 2014

Blue

E tra tutte quelle persone nessuno esiste ancora.
Le stesse che dissero di volerci essere.

Eppure basta così poco a volte..

L'inverno raffredda tutto e tutti.
A partite da me.