mercoledì 30 aprile 2014

Domani è Maggio.

Perdere il sonno mi da la misura di quanto lo stress si stia facendo sentire.
Si avvicina per me il periodo peggiore dell'anno: primavera-estate.
Maggio e giugno sono i mesi in cui cedo e Luglio.. Bhè a Luglio c'è una ricorrenza. Quella ricorrenza. Avevo 15 anni quando mi chiusi in casa per la prima volta tutta l'estate. Metto il naso fuori solo dopo la metà di Agosto.. 
Odio l'estate per svariati motivi.
Odio mia madre per l'ostinamento di questi ultimi anni a voler festeggiare ad ogni costo il mio dannato compleanno. 
Il giorno in cui dovrei felice di essere nata io odio me stessa per non essere nata morta.

martedì 29 aprile 2014

Missing

Fisso questa pagina bianca aspettando che qualcosa di bello da scrivere possa venirmi in mente, ma a quanto pare sono capace solo di produrre dolore. 
Forse non avrei dovuto riprendere a scrivere il blog, ma non  ho nessuno con cui parlare. E se quel qualcuno c'è non posso e non voglio appesantirlo con i miei soliti piagnistei. 
Avrei solo voluto qualcuno con cui stare in silenzio abbracciati, come succedeva con S. a VM.. Ma lui non è qui e forse mai come oggi mi è mancato. 
Mai come oggi ho desiderato di raggiungerlo sulla panchina e sdraiarmi sulla sua pancia con il mio vecchio corpo, con tutti quei kg in meno... 
Mi avrebbe passato una delle sue cuffie e avremmo ascoltato insieme The Scientist e Fix You dei Coldplay.. e poi forse anche Incantevole dei Subsonica. 
Ci saremmo curati le ferite a vicenda.. avrei accarezzato i suoi tagli e lui i miei. 
Avrei pianto perchè avrei sentito di poterlo fare. Non gli ho mai nascosto le mie lacrime. 
Mi avrebbe stretto più forte le mani... e non mi sarei sentita sola.

A. dice che io non sono sola,ma che mi sento sola...
Vorrei fosse così. Anche D. gli dà ragione in questo...
Ma perchè allora quando sto male non oso cercare nessuna delle persone che ho attorno?
Sbaglio io?
Ognuno ha la propria vita, e io ho così paura di essere in qualche modo respinta o rimandata ad un altro momento.. é successo e sono stata solo peggio.

Mi ricordo quando tutti mi chiedevano come stavo... Ma era evidente il mio malessere.. 
Adesso che non lo è sono rare le volte in cui mi viene chiesto.
Vorrei rispondere con tutta la sincerità di cui sono capace, vorrei riuscire a dire ad alta voce come mi sento.. Ma non ci riesco. 
Continuo a mentire.. mentire... mentire...

E quando sono sola non riesco a fare altro che piangere provare pena per me stessa. Per il mostro che sono, per la lotta che ogni giorno sono costretta ad affrontare, per le mie ossessioni, per il senso di vuoto, per ogni sentimento inespresso, per ogni lacrima respinta e ogni bisogno represso. 

Odio l'arrivo del bel tempo, odio quella dannata divisa rosa con le maniche corte.. la odio... mi costringe a farmi del male in punti più fastidiosi perchè nascosti. Le braccia a volte sono semplici da coprire.. Sopratutto con una madre che entra in bagno mentre mi lavo.. Le braccia si muovono,si nascondono.. le gambe meno, la pancia per niente. 
Non mi piace dover mostrare i segni di questa guerra.. Ma le persone non vedono... o più semplicemente non hanno il coraggio di chiedere.
Ed io non voglio che lo facciano.

Liberami dal male

Mi sento così male.. 
Cerco le parole per definire questo stato, ma non le trovo. Non ho le parole per le emozioni. 
Tristezza?
Stanchezza?
Ansia?
Paura? 
Arrendevolezza?
Non lo so, forse tutto... Forse di più.
Sono rientrata da lavoro e mio padre stava lì in poltrona. Ho preparato il pranzo per noi due, la forchetta che ha messo al mio posto l'ho tolta e ne ho preso un'altra, non uso quello che tocca lui, sopratutto se ha a che fare con il cibo.
È una mania che mi porto avanti dalla preadolescenza. Lo faccio così bene che nessuno ci fa caso. 
Mi sento così sconfitta. 
Chiusa in questa stanza che non rispecchia affatto quella che sono. 
Odio il lilla, ma ho scelto una camera di quel colore.. È bella, e alla piccola F. piace.. Ma lei sta sempre lì, in quell'angolo buio che si nasconde.

Oggi ho visto un'infermiera che lavorava dove lavoro io, con la sua bambina.. Ogni volta è un colpo al cuore. Era così bella lì con la sua mamma. Non mi sono fermata. Ho continuato ad accompagnare un paziente e nella mia mente le ho augurato un'infanzia serena. 
Le ho augurato di non diventare un adulto senza prima essere stata una bambina. 

La testa fa male, fa spesso male..
E questi occhi sono così stanchi di trattenere..

Liberatemi da questo male, qualcuno lo faccia per favore..

lunedì 28 aprile 2014

Cerco di stare in piedi

Controllarmi mi costa fatica,
Tenere indosso la maschera mi porta allo stremo delle forze...
Mi chiedo quanto ci sia di patologico in mio padre. E , anche se fosse causa di malattia, il suo comportamento mi causa forte stress. 
Mi guardo allo specchio e capisco di essere al limite, trattengo le lacrime anche se nessuno puó vedermi.. Provo a respirare ma non funziona..
Piango un pó cercando di farlo in silenzio. 
Mi ripeto che posso piangere, che mi aiuterà a mandar via un pó di malessere.
Non funziona.
Una morsa mi stringe il petto.
Mi asciugo gli occhi.
Entro in sala a prendere la borsetta, ho bisogno di una sigaretta.. Gli passo davanti e il dolore si trasforma in occhi lucidi e labbra strette tra i denti.
Oggi come 10 anni fa mi domando che cosa gli ho fatto di male.
Non so rispondermi.
Ho cercato di salvare le apparenze per tutta la vita fino a quando ho potuto.
Mi sento un fallimento per questa famiglia  che vive di conflitti taciuti, di violenze su cui nessuno ha mai detto una sola parola.
Non va via dalla mia testa la sua violenza. La vedo ancora oggi in ogni suo gesto,e mi manda in bestia.
Ci sono cose che ricordo anche se ero molto piccola.. 
Cose che un bambino non dovrebbe vedere, cose che per anni mi hanno fatto avere incubi. 
Come se non bastasse il resto, vero?
Avrei preferito essere stupida e viziata e invece ho dovuto vedere, ho dovuto vivere cose che anche per un adulto sarebbero pesanti.

Vorrei scappare dai pensieri, ma devo rimanere lucida. 
Esco a fare due passi, forse riusciró a calmare questa tempesta.

domenica 27 aprile 2014

Non smette mai

Anche oggi ho provato ad usare la parola "pedofili" e come ancora una volta ho notato il tuo sguardo evitante e sentito il tuo silenzio. Stavolta sono stata in silenzio anche io, non ho cambiato rapidamente il discorso come le altre volte. 
Ho sentito il fuoco salirmi dalla pancia e arrivare alla testa. Feroce. 
Ti ho guardata e ho provato un misto tra compassione e disprezzo.
Non riesco comunque ad odiarti, e non voglio farlo. 
Vorrei più che altro liberarmi e liberare anche te del peso, ma non è il momento. Non me la sento, sono ancora troppo fragile. Che poi, qual'è la misura della fragilità?
Dopo tutto sto ancora in piedi con le mie sole forze.
Dopo tutto credo ancora all'amore, mi fido ancora delle persone, mi dono ancora agli altri, sorrido ancora.. E nel frattempo mi scorrono davanti, incessantemente quei pensieri, quelle poche immagini,quei sogni.. La paura è costante come lo è la colpa. Ma non mi fermo. Non mi arrendo. 
Faccio del mio senso di solitudine un punto di forza.
È che, poi, quando mi fermo, sento solo la paura.. Le voci, quelle parole che sono chiodi trapanati nelle viscere. Immobilizzano. Uccidono. Non ho più sangue ma le ferite sono aperte.
Vorrei trasformare in positivo l'esperienza dell'abuso, ma sfido chiunque a trovarci un aspetto positivo.

L'amore bastava prima, ma non passa da queste parti da molto tempo. 
Mi sento come mi hanno fatta sentire a 4,5,8 anni.. 
Etichettare la figura maschile come un nemico, qualcuno che mi farà male per forza non è stata una buona idea. Ma a 4 anni è stata l'unica scelta. 
Le decisioni prese da bambini ce le portiamo avanti in eterno.
Scelsi di odiare me stessa per quello che avevo fatto, perchè era sbagliato, perchè non dovevo. Mi sentii in colpa e il senso di colpa è ancora parte integrante di me, non riesco a scacciarlo.
So che non ho colpe.
Che da bambina non potevo averne.
Che non sono io il mostro.
Ma mi accuso ancora. 

Riecheggiano tra un pensiero e l'altro quelle parole..

"Sei una brava bambina",
"I grandi si amano così",
"Non devi dirlo a nessuno",
"Apri la bocca"
"Nessuno ti crederebbe"

...non voglio più sentire niente..
Ma non smettono mai..


Mai mai mai mai mai mai mai mai...








venerdì 25 aprile 2014

Colpevole. 25 aprile 2014 h21.30

Questo è uno di quei momenti che dovrebbero capitarmi in terapia e non a casa da sola, sdraiata nel letto con la luce accesa e la porta aperta aspettando che passi qualcuno in modo da farmi riprendere e porre fine a stati di alterazione. 
Questo è uno di quei momenti in cui potrei riuscire a dire quelle parole che continuano a morirmi in gola.
Dire ad alta voce quello che ho subito.
E magari finire per riuscire a ricordarmi.
L'ansia torna, capisco ogni giorno di più che ció che mi fa star bene è altamente nocivo,come qualche anno fa non troppo lontano...
La consapevolezza di oggi peró é di gran lunga maggiore.. Quindi è peggio.
Come leggersi i danni collaterali dell'eronia mentre ti stai spruzzando la vena. 

Forse quelli come me sono nati per dare l'esempio di cosa succede quando si fa la cosa sbagliata ed io in questo sono la perfezione fatta a persona.

Gli stessi errori, la stessa inconscia ricerca della medesima situazione che dà il via ad un altro ciclo di situazione-emozione indefinita-passato-dolore-azione. 

Ci sono ancora troppi gradini nel vuoto nella mia storia, troppe coincidenza, troppe espressioni e discorsi caduti nel vuoto che mi danno da pensare..
Troppe cose che vorrei chiederti.. Mamma.

Se é vero quello che sento, percepisco..
Se dovesse essere vero..
Mi chiedo solo perchè. Perchè non hai fatto nulla per farmi stare meglio?
Se sono stata io a dirtelo perchè hai lasciato che mi ammalassi di odio così ferocemente?
Perchè hai lasciato che per 20 anni mi punissi?
Perchè, pur vedendomi così triste, di quella tristezza che fa desiderare la morte, non mi hai abbracciata ma hai continuato a mantenere le distanze?
Perchè abbiamo mantenuto il segreto?

Perchè in quel maledetto sogno tu stai lì a guardarmi e ridere di me con loro mentre io a 4 anni brucio legata nuda ad una sedia?

Io so che tutto questo ha un senso.

E forse mi sono data già ogni risposta.
Forse questo è il motivo per cui siamo così distanti...Ma mamma, la verità è che se penso a questo.. Non vorrei mai essere come te... 

Non vorrei nemmeno essere come me.

Hai lasciato che succedesse tutto....
Una madre dovrebbe proteggere la propria bambina..
Qualunque cosa succeda.
A qualunque prezzo.
Missione fallita per te. 

Che male parlare così,
Che male realizzare che sarebbe potuta andare in un modo migliore..


Non mi hai protetta.
Non mi hai aiutata.
Non sei venuta a trovarmi in ospedale solo perchè a te faceva troppo male. 
Hai lasciato che combattessi sola i mostri che tu hai lasciato sotto il mio letto.
E anche se credi di si, io non li ho sconfitti. Non li ho ancora guardati in faccia. Continuo a fuggire e continuano a rincorrermi perchè non ho le tue braccia in cui rifugiarmi..

Sono sporca, mamma.
Non va via questa sporcizia, non si puó lavare..
L'odore non si puó lavare.
Il dolore non si puó ignorare.
L'abbandono non si puó curare.
L'amore non puó insegnartelo un'altra mamma, eri tu a doverlo fare.
Ma l'amore che conosco è solo quello per il dolore.
Se farà male io lo ameró.
La mia vita è un susseguirsi di aituazioni che creo e ricreo per rivivere all'infinito quell'unica grande sensazione che mi hai insegnato e che è l'unica che riconosco: quella di non essere amata. 

domenica 20 aprile 2014

Mai abbastanza. (Sabato 19/4/2014 h.2.30)

Vorrei scappare, ancora.
Fuggire è sempre il mio primo istinto. Un istinto che non seguo.
Anche oggi una piccola cosa,un gesto che mi ha infastidita, mi ha rovinato l'umore e mi ha portato al solito meccanismo di pensieri che si concludono in un "non sono abbastanza". 
Avrei voluto piangere, avrei voluto poter andare via.. Ma ho adottato il solito sistema ormai automatico: rimandare indietro le emozioni e far finta di nulla.
E vorrei non far finta.
Vorrei non far finta che tutto vada bene perchè non è così. Nulla sta andando bene ad iniziare dall'alimentazione, dai miei comportamenti disfuzionali di ogni tipo, dal lavoro che non dovró cercare e dal blocco che ho nel pensare al futuro.
Dio,mi spaventa mostruosamente. 
Mi rifiuto di pensarci.
Stasera la serata è andata piuttosto male. Ho abbandonato tutto e sono andara via...
Con un bel sorriso.
Che tanto non voglio che nessuno se ne accorga. 
Mi sento così sbagliata,così fuori luogo. Tutti hanno cose più interessanti o intelligenti da dire. Tutti hanno voglia di raccontarsi.. Io no. Io non so cosa provo. Non so cosa voglio. Non so perchè piango.
Ho solo una cosa chiara e nemmeno posso dirla.. Come al solito. E quanto male fa...

Non sono in grado di reggere il confronto.

Sono spaventata dalla vita,
Spesso ho solo bisogno che qualcuno mi stringa forte e mi dica che sta andando tutto bene, che non ho motivo di avere paura. 

Vorrei vorrei vorrei.

Perchè non sono morta quel giorno? 
Continuo a chiedermelo.. 
Sono stanca si pagare per qualcosa che non ho fatto. Di sentirmi colpe che non ho. Di saltare tra abbandono/fuga/dipendenza.
Sono stanca di avere pensieri del genere.
Stanca di non riuscire a vivere quello che sento con serenità.