sabato 29 marzo 2014

Fino al massacro

2 anni fa ad oggi uscivo da Villa Miralago, la clinica per disturbi alimentari in cui sono stata 8 mesi.
8 mesi in cui sono tornata una volta a casa per Natale, una settimana fuori compresi due giorni di viaggio tra andata e ritorno. E un'altra volta per 3 gg per fare la visita con la mia terapeuta. 
È strano anche pensarci. Pensare a com'ero quando ero lì..
E anche se tutti dicono che stavo peggio io non ne sono sicura. Il mio corpo era migliore,più piccolo,più muscoloso e tonico. 
I miei capelli più luminosi, le cicatrici più fresche. 
Forse se avessi avuto il coraggio di affrontare prima il mio trauma, se avessi avuto il coraggio mentre ero clinica, sarebbe andata diversamente..
Non prevedevo questo declino. 
Immaginavi di uscire da lì, continuare il percorso di laurea e diventare banale anche io. Preferivo la banalità di una vita senza eccessi alla malattia. 
Il benessere è durato forse meno di un mese.. Caddi subito in una crisi depressiva e mi misi a letto, non facevo niente. Dormivo e vivevo la nostalgia.
Il peso sale, l'umore scende: "cosa ne pensi di un ricovero in spdc?sei a rischio". 
"Di nuovo?" Pensai. Ma non risposi, annui con la testa. 
La mia famiglia era contraria, lottai da sola per un'altra volta ancora..
Mia madre non venne a trovarmi se non al penultimo giorno x dieci minuti.
Nuovi farmaci, il litio, il peso aumenta ed io sono triste. 
La triade cibo-vomito-digiuno era ancora la forza predominante finchè non mi spensi del tutto. 
Per un anno io non ho vissuto.


Mi chiedo se adesso io lo stia facendo.
Quanto puó chiamarsi vita questa esistenza costruita su ossessioni, paure e dipendenze? 
Quanto posso mirare ad essere felice se il tormento non si placa? 
Tra poco finirà tutto, 2 mesi ed il servizio civile sarà finito; finirà il corso di inglese. 
Che cosa faró?
Ho in testa il migliore dei piani per una morte perfetta.

Mi sento come 3 anni fa. 
Il ricordo di L... Quella malata dipendenza... 
Cambio l'oggetto della mia dipendenza, ma lo scenario è lo stesso. 

I pensieri non stanno in silenzio,
L'erba non li mette a tacere.
Sono spaventata dalla necessitá di farmi male. 
Sono spaventata dal non poter parlare con nessuno.
Sono spaventata dal mostro che sono,dall'odio che provo e dal desiderio di uccidere me stessa così violentemente da non potermi arrabbiare mai più.
Più mi guardo e più mi detesto, mi odio.

Voglio sparire e torturarmi nel modo in cui vorrei senza che nessuno me lo impedisca.
Ripetere ancora la violenza, ancora e ancora.. Fino ad espiare la colpa.
Fino al massacro. 


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