martedì 25 marzo 2014

Cronache borderline

Mi alzo, mando giù uno yogurt così lentamente che mia madre fa in tempo a pulire tutta la cucina.
Ho così tanta nausea che potrei rimettere solo con un colpo di tosse. 
La casa è sottosopra: lavori in corso.
Passano due ore, ho ancora il pigiama addosso. 
Scrivi il diario alimentare. Il solito disastro, il solito che a me sembra troppo e a volte è troppo poco.
Ho fame, di quella che lo stomaco implora cibo.
Apro un pacco di pavesini solo dopo aver controllato le kcal e aver scelto il meno calorico tra quelli e i crackers di soia che mi piacciono di più.
Mi innervosisco per mio padre e mi nascondo dentro al letto.
Piango, non mi consolo nemmeno da sola, chi dovrebbe farlo?
Non è ancora stata creata una persona adatta per una relazione con un soggetto come me.
Cosa dicono i manuali a riguardo?
Io dico solo che mi viene da piangere un'altra volta. 
Continuo a pentirmi di nn essere morta quel 5 luglio 2011. 

Continuo a desiderare un abbraccio lungo nessun tempo che non arriverà mai. 
Continuo a scappare.
È una fuga patologica è vero, ma non c'è nemmeno nessuno che voglia trattenermi.
Di nuovo l'acqua negli occhi.
Di nuovo realizzo che in questo mondo non voglio stare.  




1 commento:

  1. amore,sn shane .
    come ti capisco ...non per niente sei la mia syster..
    e ribadisco che un giorno ci dobbiamo incontrare ,sn troppi anni che ci conosciamo senza vederci dal vivo .
    e poi sorellina mia...non possiamo abbandonare per sempre sto mondo senza prima vederci negli okki!

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