venerdì 6 giugno 2014

Drogatemi.

Quel giorno è arrivato. 
Il giorno in cui nei miei ricordi ho visto il colpevole.

Al buio. In piedi contro un muro. Lui che mi tiene ferma dalle spalle. Vedo quella mano con la fede al dito.
È così familiare. 

F a m i l i a r e .


Resto immobile adesso.
Sul divano. In penombra. Si sente solo il tic tac delle lancette. 
E il mio dolore che rimbomba tra queste mura.
Stridente. Angosciante. Solo. 

Vorrei che A. fosse qui, su questo divano con me, a non dire niente ma esserci.
Le parole non servono.
E questa volta non ne ho davvero.

Un pó di erba allevierà il pensiero.




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