venerdì 31 maggio 2013

Sogni Ricorrenti

Il mio sogno ricorrente dopo il diploma è cambiato. Non piú la fuga da uomini senza volto,non più il nascondermi da mostri ma la scuola. Sognare di essere all'ultimo anno,di doverlo ripetere,umiliazioni,sofferenze,cattive persone da cui non riesco a proteggermi.
Sogno spesso di ripetete l'anno pur essendomi giá diplomata e stanotte ho sognato ancora una volta di stare tra quei banchi, tra personcine vuote con occhi giudicanti. Io ero enorme. La piú alta e la piú grassa e nulla poteva nascondermi. Indossavo i miei occhi tristi, fedeli compagni del liceo. Mamma mi telefona e mi dice qualcosa riguardante il nuovo lavoro; vado dalla mia insegnate (la mia attuale insegnante del corso di inglese) e penso che dovrei dirglielo in privato per stare lontana da commenti e malelingue, ma non mi allontano. Dietro di lei c'era la ragazza incontrata al test attitudinale,una di quelle con scritto in fronte "sono la peggior stronza". Dico alla prof che mi hanno scelta e dunque inizieró a lavorare tale giorno. No probs.
La biondina nel suo corpo esile mi guarda mentre complotta e dice " avremmo festeggiato con lei se ce lo avesse detto, ma ci ha ignorato e ora tutto il condominio sará contro di lei" ..io scatto e le dico "brutta stronza,lo avrei detto appena firmato il contratto" e lei dice qualcosa a proposito di suo fratello e io la spingo verso il muro tenendola con forza e le dico che io di fratello ne ho 2 e in piú ci sono io che peso 100 kg! (non è il mio peso reale,ed è strano che io parli di peso anche in sogno).
Dopo ció scappo. Mia madre è a Milano. Corro a casa in lacrime..ma casa mia è quella di mia nonna,in un'altra città. Nelle scale trovo la dott.ssa M.,ma scappo ed entro in casa. So che era li per me. In casa c'é il caos. Mio fratello dorme, la tavola apparecchiata dalla sera prima.. Corro via ma la dott.ssa è lì. Scendo le scale in preda alla disperazione. Dico che non so dove andare, che non c'è nessun posto a cuo io appartenga e mi lascio cadere a terra. Lei esce dal portone con un'altra ragazza che è sempre stata con lei e la sento parlare al tel con D., la mia terapeuta.
Grido "chi chiama? Chi è D.??". Mi ricordo di lei e per un attimo penso che avrei dovuto pensarci prima ma mi rendo subito conto che l'unica cosa che puó fare vedendomi in questo stato è farmi ricoverare in psichiatria. Grido ancora che non voglio, che non ci andró mai. Sono spaventata, vorrei scappare ma non so dove andare e allora cerco un posto nella mia mente in cui nascondermi. Mi siedo lí nascondendo il viso. Nessuno arriverà mai nel mio posto segreto.

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